Par condicio, Minzolini attacca Repubblica: Lavora per screditarmi

A meno di quarantotto ore dell’apparizione a reti unificate del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, continua  a divampare la polemica sull’uso fatto dal Premier, in qualità di leader del Pdl, del mezzo televisivo. L’aver dato così tanto spazio a Berlusconi ha fatto andare su tutte le furie l’opposizione, specialmente il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani che ha definito quella avvenuta venerdì sera “una vergogna insanabile“.
Infine il richiamo è venuto anche dal presidente della Rai Paolo Garimberti che ha redarguito i telegiornali della tv di Stato a ripristinare gli equilibri tra governo e opposizione. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, però, pare non essere d’accordo con quanto detto e se la prende con il quotidiano La Repubblica reo, a suo dire, di impegnarsi a disinformare sull’operato del telegiornale della prima rete.

Chi dà i numeri? – Minzolini ha oggi scritto sul sito del Tg1 una breve nota in cui accusa la testata, diretta da Ezio Mauro, di alterare i dati allo scopo di mettere in cattiva luce la sua persona e il lavoro della sua redazione. Queste le parole usate dal direttore: “Questa mattina ho letto su un giornale che l’intervista del Tg1 al Presidente del Consiglio di due giorni fa sarebbe durata 4 minuti e 54 secondi. Mi è venuto un dubbio. L’ho fatta cronometrare e ricronometrare più volte dal Segretario di Redazione ed è risultato che è lunga 3 minuti e 33 secondi. Allora mi sono indispettito, ma solo per un istante. Ho controllato, infatti, quale quotidiano avesse riportato quella notizia non vera e ho scoperto che si trattava de La Repubblica. Allora mi è venuto da ridere. Nella sua quotidiana opera di disinformazione sul sottoscritto, La Repubblica ha trasformato anche il tempo in un’opinione”.
Senza volerci calare nel ruolo di difensori del quotidiano incriminato, ci sentiamo di dire che non sarebbe assurdo pensare che quello commesso da La Repubblica possa essere stato un errore di trascrizione: ad accreditare questa ipotesi contribuisce l’aver notato che il video dell’intervista a Berlusconi sia facilmente rintracciabile sul sito del quotidiano, dove si può facilmente controllare l’effettiva quantità di tempo concessa al Premier.
Nello stesso tempo non può non destare stupore il fatto che il direttore Minzolini si sia limitato a ragionare sui numeri, senza prodigarsi in una riflessione più approfondita della questione: piuttosto che stare lì con il cronometro in mano, sarebbe stato più auspicabile chiedersi se sia stato rispettoso nei confronti della par condico, aver contribuito a realizzare una sorta di vero e proprio messaggio a reti unificate da parte del Presidente del Consiglio.

Simone Olivelli