Vittorio Sgarbi confessa le sue colpe e i suoi meriti a Domenica Cinque

A “ Domenica Cinque”, Claudio Brachino ospita Vittorio Sgarbi, reduce della sospensione del suo programma Ora ci tocca anche Sgarbi, su Rai Uno. Il critico è pronto ad ammettere i suoi errori e parla del suo programma  e delle accuse che negli ultimi giorni lo hanno visto protagonista La giornata del 18 maggio ho scoperto di essere il nuovo mafioso e questa insinuazione veniva da un assessore molto noto che si chiama Oliviero Toscani. La giornata del 18 io dovevo andare in onda e scopro che un giornale che si chiama “Il Misfatto” scrive <Il tale ordina e Sgarbi esegue. La mafia è soddisfatta>, ma questa cosa è l’opposto della verità. Mi trovo davanti alla richiesta di non andare in onda da qualche  parte politica.

Poi, il mio agente mi dice di aver ottenuto da parte della Rai di andare in onda il 25 in modo tale da preparare meglio la puntata. Io penso che possa essere una soluzione, salvo, però, non sembrare che io non andassi in onda sotto l’ombra di questa nuova accusa, per altro non giudiziaria, ma di puro pettegolezzo. Per questo motivo, dopo due ore, decido di andare in onda. Voglio dire che non esiste la mafia a Salemi e chi lo dice infanga una grande e nobile impresa. Con il flop del mio programma ho perso una battaglia, ma ho vinto il tempo per occuparmi della Biennale.

Ma i risultati ottenuti dal programma di Vittorio Sgarbi non sono esattamente quelli che sembrano…, se un flop è stato se n’è parlato tanto quanto un successo, anzi di più: La cosa veramente grave è che se il contenuto discutibile di una trasmissione si misura sull’ascolto, è una tragedia. Io ho vinto su un punto: esiste ciò di cui si parla. Nessuno ha parlato del programma che ha vinto la serata in cui sono andato in onda io, il vincitore è stato occultato, il perdente è stato ovunque discusso; evidentemente erano felici della mia sconfitta e io sono felice della loro felicità.

Vittorio Sgarbi conclude ammettendo i suoi errori: “Io sto bene in una trasmissione in cui c’è tanta gente che parla e io che reagisco. Io non posso e non voglio condurre, lo trovo mortificante. Cecchi Paone sarebbe stato il conduttore giusto perché avrebbe contribuito ad equilibrare il tutto. Ho sbagliato.”

Caterina Cariello