Aggressione Rizzi a Milano: una donna smentisce l’accaduto

Shirin Kieayed è una giovane donna di origine siriana che vive da 30 in Italia. Una straniera perfettamente integrata che, sabato scorso, si trovava al mercato di via Osoppo a Milano per fare la spesa. E’ qui che la donna ha raccontato di aver assistito alla reale dinamica dell’episodio che avrebbe portato all’aggressione – da parte di un sostenitore di Giuliano Pisapia – della signora Franca Rizzi. Un’aggressione che Shirin ha sbugiardato: “C’era un clima assurdo – ha riferito stamattina all’Unità – Non era successo niente e sul niente si stava montando un caso”. Una versione che, ha assicurato la donna, se necessario sarebbe disposta a confermare anche in un’aula di tribunale.

Aggressione immaginaria? – “Stanno succedendo cose pazzesche, se una signora di una certa età arriva a buttarsi per terra facendo finta di essere stata aggredita, c’è da aver paura. È allucinante che tutto un gruppo dica cose che non sono avvenute, sono persone che possono fare del male”. Così Shirin Kieayed, giovane donna siriana residente da decenni a Milano, ha commentato questa mattina l’episodio che sabato scorso ha riacceso le tensioni (mai sopite in realtà) tra le “tifoserie” di Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. L’episodio è più che noto: stando a quanto finora riferito, la signora Franca Rizzi, madre dell’assessore milanese Alan, sarebbe stata buttata a terra da un simpatizzante di Pisapia durante la sua “parata” al fianco di Letizia Moratti. Un’aggressione a tutti gli effetti, che ha causato l’immediato trasferimento della donna in ospedale, dove ieri è stata raggiunta dal premier in persona.

La versione di Shirin – Un racconto molto distante da quello consegnato da Shirin Kieayed all’Unità e a Radio Popolare: “Al mercato – ha ricordato – c’erano due gruppetti avversari: uno di sostenitori di Pisapia, l’altro della Moratti. In testa al primo gruppo, un signore tra i 50 e i 60 anni che urlava slogan pro Pisapia con voce molto alta: una signora (Franca Rizzi, ndr) l’ha tirato per un braccio – ha continuato la giovane siriana – e strattonato da dietro per farlo tacere. Lui, il sostenitore di Pisapia, s’è girato e si è come appoggiato col ginocchio su una coscia della signora, ma senza darle né calci né spinte né niente. Lei si è accasciata – ha proseguito Shirin – e si è seduta per terra, iniziando a dire che bisognava chiamare l’ambulanza, che era stata aggredita e via così. E in pochi secondi – ha rincarato – questa è stata la versione passata per buona”.

Un caso montato – Non solo: “Io volevo aiutarla a rialzarsi – ha continuato la testimone oculare – ma poi mi sono fermata: questi sono capaci di dire che volevo aggredirla anch’io, ho pensato. C’era un clima assurdo. Non era successo niente, e sul niente si stava montando un caso. Non pensavo che un episodio insignificante potesse venire strumentalizzato in questo modo. Sono tornata a casa – ha continuato nel suo racconto la donna – ma poi ho cambiato idea e sono tornata al mercato, proprio per evitare che venissero dette falsità, e lì ho raccontato ai vigili l’accaduto. Questo racconto – ha concluso Shirin – sono pronta a ripeterlo in tribunale“.

Maria Saporito