Berlusconi: Diciamo no a Milano nuova Stalingrado (VIDEO)

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato oggi a parlare attraverso un videomessaggio diretto agli elettori milanesi che tra domenica e lunedì saranno chiamati a decretare chi guiderà la città per i prossimi cinque anni, tra il sindaco uscente Letizia Moratti e il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia che ha avuto la meglio, tra lo stupore generale, al primo turno.
Il set della registrazione è stato lo stesso in cui sono state effettuate le cinque interviste andate in onda a distanza di pochi minuti su altrettanti telegiornali nazionali e che negli scorsi giorni hanno fatto gridare all’attacco mediatico e allo smacco nei confronti della legge sulla par condicio.
Il messaggio di oggi, invece, è stato pubblicato sul sito del Popolo della Libertà ed è stato intitolato ‘Appello per Milano‘.

Altro che Lega – I temi del videomessaggio sono stati gli stessi riproposti dal Premier a partire da venerdì scorso quando, dopo più di cento ore di silenzio, ha commentato i risultati del primo turno. Berlusconi sembra convinto che per ribaltare il verdetto di una settimana fa a Milano, bisogna giocare il tutto per tutto, forzando la mano anche a costo di rischiare un altro contraccolpo dalla base di un elettorato che sembra non essere più disposto a essere guidato ciecamente da un timoniere che pare aver perso la bussola del pragmatismo e che fin troppo spesso cede a slanci che rischiano di ritorcersi contro la stessa coalizione di centrodestra.
Se non lo si riconoscesse dalla voce, chiudendo gli occhi, si potrebbe pensare di essere davanti a un comizio di Mario Borghezio ma invece colui che parla è proprio il presidente del Consiglio. Berlusconi, per convincere i milanesi a votare Letizia Moratti, ha scelto di cavalcare i fantasmi vecchi e nuovi, senza accorgersi di dare l’impressione di una povertà di contenuti che mal si adatta al personaggio.

Tra Stalingrado e Islamabad – Il Premier ha dichiarato: “Domenica e lunedì dobbiamo andare a votare per difendere i nostri interessi, i nostri diritti e la nostra libertà per una Milano più bella, più ordinata e più sicura. Milano non può diventare una città islamica, una zingaropoli piena di campi rom e assediata dagli stranieri a cui la sinistra dà anche il diritto di voto“.
Secondo Berlusconi, se a vincere dovesse essere Giuliano Pisapia, Milano diverrebbe inevitabilmente “la Stalingrado d’Italia” e i milanesi non si meritano di “rivedere le strade piene di bandiere rosse e falci e martello come nei giorni scorsi e avere un sindaco che pare vada a prendere il caffè ogni giorno con i centri sociali“.

Simone Olivelli