Ryanair ha presentato oggi i conti relativi all’esercizio fiscale 2010-2011, chiusosi a marzo 2011.
I risultati hanno evidenziato un altro anno di crescita per la compagnia aerea low cost, che ha fatto registrare ricavi in rialzo del 21% a 3,63 miliardi di euro e utili in progresso del 23% a 374,6 milioni, rispetto ai 305,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno.
Traffico e tariffe. A spingere su i risultati sono stati l’incremento del traffico aereo e delle tariffe. Il traffico è aumentato del 12% rispetto allo scorso anno, mentre le tariffe sono state ritoccate al rialzo dell’8%.
Tra i costi, la principale preoccupazione per la compagnia aerea restano quelli relativi al carburante, incrementati del 37% a 1,23 miliardi di euro. La società ha anche sottolineato di temere che le misure di austerità varate dai principali governi ed il calo di fiducia dei consumatori dovuti ad una ripresa economica debole possano impattare negativamente sul traffico, rendendo in tal modo complicato un incremento degli utili.
Nonostante ciò, Ryanair resta moderatamente ottimista sul prossimo anno e non intende ritoccare significativamente le tariffe aeree.
La reazione dei mercati. “Malgrado questi interrogativi crediamo che le nostre tariffe aumenteranno in media di un massimo del 12%”, si legge nella relazione che ha accompagnato il rendiconto dell’esercizio fiscale.
Questo scenario non è però piaciuto ai mercati, visto che il titolo sulla borsa di Londra ha registrato un tonfo di oltre 6 punti percentuali, molto oltre la media negativa riscontrata su tutte le piazze. I mercati oggi, ricordiamolo, hanno risentito sia dello stacco delle cedole (come in Italia), sia soprattutto del pessimismo paventato nel fine settimana circa la crisi del debito sovrano greco, con l’opinione sempre più diffusa di un imminente crack del Paese ellenico.
M.N.