Spagna, l’onda degli “indignados” travolge Zapatero

Il partito al potere conquista solo il 28 per cento dei consensi nelle elezioni amministrative e perde anche Barcellona – Lo aveva annunciato lui stesso pochi mesi fa: queste sarebbero state le sue ultime elezioni come leader del PSOE. Ultime elezioni che per il presidente del governo spagnolo, José Luis Zapetero, si sono rivelate una vera e propria disfatta. Nelle elezioni regionali e amministrative che si sono tenute ieri in Spagna il partito socialista ha infatti ottenuto solo il 28, 22 per cento dei consensi. Nonostante si tratti di risultati parziali, perché lo scrutinio dei voti non è stato ancora completato, tutto appunta a che le accese proteste dei giovani “indignados” spagnoli contro il malgoverno degli ultimi anni, incapace di fronteggiare la gravissima crisi economica, abbiano contribuito ad “affondare” il partito al potere.

I risultati officiali pubblicati sul sito del Ministro degli Interi spagnolo hanno ufficializzato la vittoria del principale partito dell’opposizione, il PP di Mariano Rajoy, che ha ottenuto il 37 per cento dei voti e ha conquistato comunità e città tradizionalmente roccaforte della sinistra. Il PSOE ha perso Castilla-LaMancha e Extremadura, e anche una città simbolo della sinistra, Barcellona, che passa alla destra dopo più di 30 anni di indiscusso potere socialista.

Sebbene gli “indignados” riuniti in puerta del Sol da una settimana avessero chiamato il popolo all’astensionismo e al voto in bianco, ben il 66 per cento degli spagnoli si sono recati alle urne per votare. Una percentuale di partecipazione elettorale di tre punti superiore a quella di quattro anni fa. I giovani riuniti nelle piazze spagnole non hanno voluto commentare il risultato delle elezioni, ma è sicuro che le accese proteste del gruppo del 15-M, che richiedono meno privilegi per i politici e più attenzione ai bisogni della popolazione -specialmente dei giovani che si sentono sempre di più senza futuro- abbiano contribuito a questa emorragia di voti dalla sinistra verso l’opposizione.

Annastella Palasciano