F1, rivoluzione Ferrari – Quando in una gara del mondiale la rossa di Maranello viene doppiata con entrambe le vettura evidentemente qualcosa non sta andando per il verso giusto. Quel qualcosa però non si nasconde nelle pieghe di un set-up sbagliato o di una strategia suicida, bensì nella stessa idea, progettazione ed evoluzione della monoposto, come se l’equilibrio creatosi in fabbrica non porti gli effetti sperati. Ed è per quello che ora la Ferrari è costretta a rivedere tutto, cambiando ruoli, innovando settori e sollevando più persone dai loro incarichi. Prima Chris Dyer reo di aver fatto sfuggire alla squadra un titolo sicuro causa errata lettura gara, ora l’italiano Aldo Costa per colpa di una monoposto nata bene a parole ma terribilmente male in pista.
Lento declino – E’ un comunicato della stessa azienda a rendere nota la notizia: “La Scuderia Ferrari Marlboro comunica che, a far data da oggi, Aldo Costa lascia il suo attuale incarico di Direttore Tecnico per assumere nuove responsabilità all’interno dell’Azienda” La scommessa di vincere il mondiale F1 con una macchina figlia solo ed esclusivamente del genio italiano è, purtroppo, fallita. Costa diviene Direttore Tecnico nel 2008 e le premesse sono più che buone con un primo anno chiuso in attivo. Ma dal 2009 in poi inizia una lenta discesa prima con la F60 ed ora con l’attuale 150° Italia. Solo il 2010 è stato una intensa parentesi, ma già da lì si vedevano le gravi lacune sia per quanto riguarda il carico aerodinamico sia per l’attuazione di idee innovative, vero punto di forza nei primi anni duemila.
Nuove aeree – Ma oltre alle sue dimissioni, è stato rivisto anche tutto il resto: “ Le attività tecniche sono state riorganizzate in tre aree: Autotelaio, affidata a Pat Fry, Produzione, sotto la responsabilità di Corrado Lanzone, e Motori ed Elettronica, che resta a Luca Marmorini. Tutti e tre rispondono direttamente al Team Principal Stefano Domenicali” Un cambio di linea espressamente chiesto da Domenicali, pronto a prendersi tutte le responsabilità del caso. Il tutto per dare per far tornare grande il cavallino. Pian piano quindi si apre una nuova sfida e la voglia di cancellare i brutti ricordi con prestazioni perfette e autoritarie arde nei cuori di tutti, dai piloti, ai tecnici e ovviamente tifosi. Solo il tempo ci farò capire se è questa la strada giusta, finalmente.
Riccardo Cangini