Osteoporosi, no alle “overdosi” di calcio

Evitare le overdosi di calcio. Non sempre il calcio fa bene alla salute, soprattutto quando viene assunto in quantità eccessive. Aumentare l’apporto di calcio nella dieta, per prevenire l’osteoporosi, infatti non serve. Lo ha dimostrato uno studio svedese pubblicato dal British Medical Journal, secondo cui la quantità ottimale corrisponde a 750 milligrammi al giorno, e non serve aumentarla con il consumo di latte e formaggio in grandi quantità.

Non superare i 750 g al giorno. I ricercatori dell’Università di Uppsala (in Svezia) hanno analizzato i dati di oltre 61mila donne che hanno iniziato un programma di screening mammografico nel 1987. Circa 15mila di queste hanno avuto fratture negli anni successivi, e il 20% del gruppo ha sviluppato l’osteoporosi, una malattia che colpisce circa 6 milioni di persone nei soli Stati Uniti ed è presente nel 65% delle donne che hanno più di 65 anni in concomitanza con l’indebolimento delle ossa della colonna vertebrale e del bacino dato dalla menopausa. Incrociando i dati delle pazienti che hanno avuto problemi ossei con i risultati di questionari in cui si chiedeva quale fosse l’apporto di calcio è risultato che la quantità ottimale per minimizzare il rischio è 750 milligrammi al giorno, ma anche che aumentando questo apporto non ci sono benefici. “Livelli più bassi di questo aumentano di molto i rischi”, hanno spiegato gli autori, “ma non c’è alcuna ragione di superare questa soglia”.

Come prevenire l’osteoporosi. Il calcio è il minerale più abbondante nel corpo umano, ad esempio nella struttura cristallina delle ossa e dei denti. Una delle cause dell’osteoporosi è proprio l’eccesso di proteine animali nella dieta, introdotte attraverso il latte e i latticini in genere. L’epidemiologia conferma che l’osteoporosi ha un’incidenza maggiore nei paesi dove si consumano più latticini e carne. Per un’adeguata prevenzione dell’osteoporosi è importante intervenire sulla dieta eliminando cibi come lo zucchero, l’alcol, il latte e i latticini , le proteine animali in eccesso, i prodotti raffinati e trattati chimicamente, il cioccolato e i dolci con zucchero e incrementando, invece, il consumo di cereali integrali, legumi e proteine vegetali, verdure cotte e crude, semi oleosi, frutta secca, alghe marine.

Adriana Ruggeri