Bersani: Berlusconi irresponsabile, aizza le tifoserie e crea risse

Il calcio e la politica. Due mondi sulla carta molto distanti, ma che, all’atto pratico, sono spesso convergenti e non solo perché il presidente del Consiglio – il quale diciassette anni fa per annunciare il proprio ingresso in politica utilizzò l’espressione ‘discesa in campo‘ – è anche il presidente della squadra di calcio che quest’anno ha vinto lo scudetto.
I riferimenti allo sport più amato degli italiani sono un marchio di fabbrica di Silvio Berlusconi che anche in occasione di questa campagna elettorale, che precede i ballottaggi per le amministrative, ha cercato di risollevare gli animi dei suoi ricordando che “le partite finiscono al novantesimo minuto” e che quindi non bisogna demordere ma confidare nella possibilità di ribaltare i risultati del primo turno. Per raggiungere questo obiettivo, il Premier, con i suo pare essere disposto a rinunciare al fair play.

Irresponsabili – A commentare le ultime sfuriate di Berlusconi, che ieri nel corso della puntata di Porta a Porta ha definito “senza cervello” tutti coloro che andranno a votare Luigi De Magistris, il candidato del centrosinistra a Napoli, è oggi intervenuto il segretaro del Partito Democratico Pier Luigi Bersani.
Bersani ha definito irresponsabile il comportamento di buona parte del centrodestra in occasione dell’attuale campagna elettorale, facendo riferimento all’innalzamento della tensione sociale che sta caratterizzando diverse zone del Paese e che potrebbe trovare una spinta ulteriore nelle uscite sopra le righe di certi politici. Il leader del Pd ha fatto anche lui riferimento allo sport per analizzare le ultime scelte del presidente del Consiglio: “Il Paese è nelle mani di un irresponsabile. Non si possono aizzare le tifoserie e creare risse. La politica non può finire a botte. E’ incredibile che un capo del governo agisca così in una situazione che ha il punto più acuto nei problemi sociali“.
In attesa che il verdetto delle urne proclami il vincitore di queste elezioni, non rimane che osservare come nella partita che si sta disputando conti solo il risultato. Per il bel gioco non c’è spazio e, forse, nemmeno i giusti interpreti.

Simone Olivelli