“Octave” si aggiudica il Premio Stefano Gaj Taché

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Venerdì 20 maggio presso piazza del Campidoglio a Roma, un nutrito gruppo di partecipanti ha presenziato alla premiazione della IX° edizione Premio Stefano Gaj Taché. Oltre al sindaco Gianni Alemanno, c’erano anche l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani Gianluigi De Palo, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici ed il Presidente dell’Associazione Ebraismo e Dintorni, Raffaele Pace. I veri protagonisti dell’evento sono stati però i bambini, 920 alunni di quarta e quinta elementare che hanno partecipato al concorso nelle tre sezioni di narrativa, fumetto ed audiovisivi per il progetto Dal dolore alla parola. Comprendere il trauma del lutto in età evolutiva.
La sezione dei fumetti ha visto trionfare Alfred, autore di Octave, la cui edizione integrale è stata pubblicata in Italia dalla Tunué. L’opera racconta la favolosa storia di un bambino, Octave, che vive insieme alla madre davanti all’oceano, l’odiato oceano che gli ha portato via il padre. Per questo motivo detesta e ha paura del mare, ma riuscirà a superare questa sua avversione tuffandosi in una serie avventurosa di storie fantastiche per salvare il mondo. Il premio è stato ritirato da Massimiliano Clemente, direttore editoriale della Tunué, che ha letto un messaggio direttamente da parte dell’autore. «Il disegno é sempre stato legato all’Italia, per me – ha spiegato Alfred -. Da piccolo, mio nonno di Chiavari mi faceva disegnare ed è stato lui che mi ha fatto leggere i primi fumetti. Per comunicare fra noi utilizzavamo il disegno, perché mentre lui non parlava il francese, io non parlavo l’italiano. Quando mio nonno è venuto a mancare, mi sono trasferito in Italia, per disegnare e imparare questa lingua. Mi ha fatto piacere veder pubblicare i miei libri in italiano. Mi sono detto che c’era qualcosa di “naturale”. Per l’uscita di Octave, poi, ero molto emozionato, ha avuto un senso particolare. Perché Octave l’ho creato pensando proprio a mio nonno. È un bambino che ha la mia età nei ricordi che mi restano delle estati a Chiavari insieme a lui. Mio Nonno non ha mai letto Octave e nessun altro libro dei miei libri, è morto prima di scoprire l’importanza che hanno avuto i giochi che facevamo insieme. Prima di sapere che oggi ancora racconto col disegno, prima di sapere che, per me, l’Italia e il disegno sono legati grazie a lui. Vi ringrazio molto per questo premio in Italia, soprattutto per questo libro. Dedico questo premio a Mario, ovunque sia oggi.»
Andrea Camillo