Da qualche ora i cittadini di Brembate di Sopra hanno la possibilità di accedere alla camera ardente allestita per Yara Gambirasio. Il feretro, contenente il corpo della ragazzina uccisa il 26 novembre scorso ma il cui corpo fu ritrovato soltanto tre mesi dopo la scomparsa, è stato posto all’interno della casa di riposo ‘Serena’.
Decine le persone che hanno atteso l’apertura dei cancelli in silenzio: poi, appena è stato possibile, si sono recate a fare un’ultima visita a quella che ad oggi rimane la vittima di un omicidio senza un perché. Accanto alla bara bianca in cui è contenuta la salma di Yara vi sono cuscini di fiori e un disegno fatto dal suo fratellino raffigurante una ragazzina in un prato verde.
Breve il commento da parte del sindaco di Brembate di Sopra, Diego Locatelli, sul momento che sta vivendo l’intera cittadinanza: “L’hanno riavuta, quello che conta è che mamma e papà l’hanno riavuta. Attendevamo questo momento è un momento che dovremo superare, perché dopo il funerale Yara non ci sarà veramente più. Allora rimarranno solo le indagini”.
Visita dei compagni – Intorno alle ore 18 di questo pomeriggio è previsto l’arrivo di una delegazione delle religiose dell’istituto delle suore Orsoline di Somasca di Bergamo, quello frequentato da Yara. Insieme alle suore anche molti ragazzi che hanno frequentato la stessa scuola di colei che d’un tratto è diventato l’obiettivo di una violenza inaudita e tutt’ora inspiegata. Nella speranza che le indagini possano portare un giorno alla soluzione del giallo, oggi, tanti coetanei della vittima si avvicineranno alla bara per stare vicini un’ultima volta a quella che fino a sei mesi fa era una ragazzina come tante altre e che, a Brembate ne sono tutti convinti, avrebbe meritato di continuare a esserlo ancora per tanto tempo.
Senza luci della ribalta, senza fiori, senza discorsi ufficiali.
S. O.