Sarah, Sabrina la strangolò davanti a Cosima: Michele Misseri dormiva

A uccidere Sarah Scazzi, la quindicenne assassinata il 26 agosto 2010 ad Avetrana, non fu Michele Misseri. La ragazzina morì per strangolamento tra le mani della cugina Sabrina e davanti agli occhi della zia Cosima Serrano, che proprio ieri è stata condotta in carcere con le accuse di concorso in omicidio premeditato e di concorso nella soppressione di cadavere.
E’ questa, secondo quanto pubblicato dal quotidiano La Repubblica, la ricostruzione degli avvenimenti fatta dagli inquirenti che dopo diversi mesi di indagini e interrogatori sembrano essere giunti alla verità.
Michele Misseri, lo zio mostro, colui che un primo momento si accusò dell’omicidio sostenendo di aver abusato del corpo della nipote anche dopo il decesso, avrebbe avuto un ruolo soltanto nell’occultamento del cadavere: secondo i magistrati, l’uomo sarebbe stato svegliato dalla figlia e dalla madre ad assassinio compiuto. Le due donne avrebbero ordinato a Michele di aiutarle a disfarsi del corpo della vittima: Sarah, semisvestita, sarebbe stata trasportata prima in garage, poi, dopo essere stata caricata sull’auto, portata all”albero del fico’ ed infine, ventiquattro ore dopo, calata nella cisterna dentro cui fu ritrovata il 7 ottobre. Quella volta a condurre le forze dell’ordine sul luogo del delitto fu lo stesso Michele Misseri, dopo aver confessato la propria colpevolezza.

La gelosia come movente – Perché Sarah Scazzi fu assassinata? Secondo gli inquirenti, la risposta a questa domanda starebbe nella gelosia che Sabrina Misseri provava per la cugina più piccola, colpevole di ricevere le attenzioni del ragazzo da lei tanto desiderato, quell‘Ivano Russo accostato all’inchiesta e i cui sms inviati alla giovane Misseri sono stati studiati a fondo dagli investigatori.
Ma esisterebbe un fatto ben preciso che avrebbe dato il la alla furia omicida di Sabrina: Sarah andò a raccontare in giro che la cugina era stata rifiutata da Russo, nonostante l’approccio che la ragazza aveva tentato nell’auto. In particolare Sabrina si tolse i vestiti, ricevendo da parte del ragazzo soltanto un invito a ricoprirsi.

Cosima vide tutto – I magistrati ne sono convinti: la mamma di Sabrina e zia di Sarah, Cosima Serrano, non solo sapeva tutto fin dal momento in cui accadde, ma assistette all’omicidio senza tentare di fermare la figlia.
A incastrare la donna sarebbe stato il proprio cellulare che ha agganciato le celle telefoniche nelle zone del garage e del pozzo dove fu fatto sparire il cadavere di Sarah.

S. O.