Quale sarà il destino del Commissario Montalbano? Sono in molti ormai a chiederselo. Da tempo circola, infatti, l’ipotesi che Andrea Camilleri avrebbe già consegnato il penultimo e ultimo libro della fortunatissima saga alla casa editrice Sellerio che, però, tenacemente smentisce tutto, annunciando per la prossima settimana l’uscita di un altro capitolo, “Il gioco degli specchi”. Eppure nel testo “Caffè Vigata” di Lorenzo Rosso, portavoce del sindaco di Porte Empedocle, la Vigata letteraria, Camilleri chiaramente palesa il suo desiderio di porre fine a questa ripetitività tipica degli scrittori seriali. «Ho 80 anni passati – ha confidato lo scrittore a Rosso – e a questa età è sempre meglio mettere da parte tutto quanto. Ho mandato al mio editore il libro da pubblicare quando io non ci sarò più», ha continuato l’autore siciliano riferendosi all’ultimo romanzo dove il Commissario Montalbano scompare nel nulla, annientato dal suo alter ego.
«Io non so se riuscirei ad uccidere il mio personaggio di successo – ha commentato lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco – Ma forse se fossi Camilleri anche io lo farei. Tutto ciò che muore nella letteratura resta».
«E’ normale avere il desiderio di distruggere qualcosa di mostruoso che tu stesso hai creato – ha spiegato la scrittrice Catena Fiorella -. Camilleri ha scritto moltissime cose e abbinarlo sempre e solo a Montalbano diventa riduttivo. Tutto ciò che viene portato all’esasperazione diventa impossibile e ti viene la voglia di uccidere. Se la notizia è vera – aggiunge la scrittrice – se uno come lui ha il coraggio di fare una cosa del genere, significa che è sempre più avanti degli altri. E’ un grande Camilleri! Diverso da chi invece torna sempre sull’unica cosa che ha fatto. Io adoro Camilleri e uno dei motivi è proprio per questa sua riservatezza, perché non è un presenzialista, non appare mai solo per il gusto di farlo».
Valentina De Simone