Napolitano: urge verità su strage di Brescia

La lettera di Napolitano. Sono passati 37 anni dalla strage di piazza della Loggia, a Brescia, e giustizia non è ancora stata fatta. Il 28 maggio 1974 una bomba infilata in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere proprio quando sulla piazza era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista. A causa della deflagrazione otto persone morirono e 102 rimasero ferite. Nonostante siano passati così tanti anni, è ancora mistero fitto sul nome dei colpevoli. Oggi, in occasione dell’anniversario della strage, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto un messaggio al sindaco di Brescia Adriano Paroli augurandosi che venga fatta giustizia il più presto possibile. “A trentasette anni dalla strage che sconvolse la città di Brescia e l’Italia intera”, ha detto il Presidente, “va compiuto ogni sforzo per consentire all’autorità giudiziaria di giungere ad attese ed esaurienti conclusioni di verità e giustizia”.

Ricordo doveroso. “Rivolgo il mio pensiero deferente e partecipe”, ha scritto il Capo dello Stato, “ai familiari delle otto innocenti vittime e ai tanti feriti di quel barbaro attentato terroristico. Come ho sottolineato lo scorso 9 maggio in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, la perpetuazione del ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il Paese non costituisce solo un doveroso e commosso omaggio alle vittime; bensì concorre anche alla costruzione di una memoria collettiva che consenta di trarre insegnamento e forza da quelle tragedie e contribuisce a scongiurare il rischio che possano ripetersi”. Nel suo messaggio Napolitano ricorda inoltre che “a Brescia quel 28 maggio del 1974, i percorsi di vita di inermi cittadini furono scardinati dalla violenza di ciechi disegni distruttivi non ancora chiariti nonostante la lunga e tormentata vicenda di inchieste parlamentari, investigazioni e processi”. “Oggi, più che mai”, conclude il Presidente, “ogni ulteriore e possibile sforzo va perciò compiuto per consentire all’autorità giudiziaria di giungere ad attese ed esaurienti conclusioni di verità e giustizia, facendo finalmente luce sulle responsabilità individuali e non solo su quelle di ideazione ed esecuzione dell’orrenda strage. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor Sindaco, e all’associazione che rappresenta i familiari delle vittime l’affettuosa vicinanza mia e dell’intero Paese, che a voi si stringe commosso”

Gianluca Bartalucci