Prezzi, Istat: è caro-campagna. Paniere campi +13%

Rincarano i prodotti nei campi e gli habitué del mercato già lo hanno potuto testare.
Come evidenzia l’Istat, rimbalzano, nel primo trimestre, i prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori, con un aumento dell’indice generale del 3,5% sull’ultimo trimestre 2010 e del 12,8% su base annua, a fronte di un aumento dei costi pari al 6%.

Aumenta tutto. L’impennata dei prezzi non risparmia nessun prodotto. Se frutta e verdura fanno registrare un volo del +16,4%, per gli altri prodotti che vanno dai cereali, al vino, olio e patate, l’aumento è ancora più evidente, +28,3% rispetto a un anno fa.
A guidare la corsa dei prezzi i cereali, +65% la crescita sul primo trimestre 2010, seguiti dalle patate, che fanno segnare un +36,8% tendenziale. Gli indici di crescita registrati da cereali e patate nei primi tre mesi dell’anno sono impressionanti, soprattutto perché tutti gli altri prodotti, sebbene in aumento, non hanno comunque raggiunto incrementi a doppia cifra.
Per i cereali la corsa è stata, infatti, su base annua, del 60,4% a gennaio, del 68% a febbraio e del 68,4% a marzo. Per le patate l’andamento è stato del +33,7% a gennaio, +40,1% a febbraio e +36,55 a marzo.
Il paniere campi vede salire anche i prezzi del vino, +7,9% su base annua, e dell’olio, +6,5%.

Le organizzazioni agricole. Le organizzazioni dei produttori agricoli non ci stanno a sentir parlare di ‘caro-campagna’, anche perché, sottolineano unanimi, per le aziende, allo stesso tempo, sono continuati a crescere in maniera vistosa i costi produttivi.
Nel primo trimestre dell’anno l’indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori è aumentato del 3,4% sul trimestre precedente e del 6,4% su base annua. Nel primo trimestre gli imprenditori agricoli hanno pagato il 12,6% in più per energia e lubrificanti, il 13,1% in più per i mangimi e il 14,6% per i concimi. Per la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, le aziende del settore provengono da tre ‘anni di vacche magre’ per i prezzi all’origine, avendo patito tra il 2008 e il 2010 un crollo dei prezzi agricoli pari al 20%. Ora questi aumenti nel periodo gennaio-marzo hanno dato un po’ di ossigeno alle imprese, anche se ciò non basta per rilanciare i redditi dei produttori agricoli.
Confagricoltura, inoltre, fa notare che i prezzi agricoli sono già tornati a scendere, citando le stime le stime di Ismea di aprile che evidenzianouna flessione del 3,3% su base mensile, con frutta e verdura in caduta del 7,9%.

Marco Notari