Cinque militari italiani sono stai feriti stamattina in Afghanistan. Il fatto è avvenuto alle 9.15 ora italiana, durante un attacco dei ribelli talebani contro la base del Prt (Team di Ricostruzione provinciale) di Herat, che si trova nell’Afghanistan occidentale. Lo ha annunciato in queste ore il ministro della Difesa Ignazio La Russa. “Per quanto riguarda gli italiani ci sono cinque feriti, tutti militari – ha detto il Ministro – uno dei quali, un capitano, è in condizioni più serie ed è in prognosi riservata”: L’annuncio di quanto successo è stato dato nel corso di una conferenza stampa allestita oggi in Senato, subito dopo i fatti avvenuti.
La conferenza stampa. Ha precisato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, davanti ai giornalisti convocati frettolosamente in Senato, che “alle 9:15 ora italiana, il Prt italiano ha subito un attacco complesso, prima un’esplosione, poi è stato attaccato con armi individuali. Un mezzo si è lanciato a forte velocità contro il muro di cinta ed è poi stato seguito da un attacco condotto da postazioni elevate. Dai tetti delle case vicine hanno sparato all’interno del compound”. Presente anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha così parlato durante la conferenza, per onorare i feriti italiani: “Siamo vicini ai nostri soldati e alle loro famiglie. Ancora una volta esprimiamo la nostra riconoscenza e il nostro incoraggiamento a tutti i militari italiani che con grande professionalità ed impegno svolgono la loro difficile missione di pace in Afghanistan e nelle altre aree di crisi”.
Kamikaze. Almeno due attentatori kamikaze sarebbero stati coinvolti nell’attacco, secondo quanto ha in seguito riferito il portavoce del ministero dell’Interno di Kabul, Zemari Bashary. Secondo il portavoce dei talebani, invece, la notizia è un po’ differente: Qari Yousuf Ahmadi ha affermato che gli attentatori suicidi sarebbero addirittura quattro, ed avrebbero stamattina attaccato la base di Herat di comune accordo. Ma quanto riferito dai talebani è di norma considerato meno attendibile, dato che pare abbiano l’usanza di esagerare, approssimando per eccesso, la portata delle loro fiere missioni.
La zona di Herat. Normalmente la città non è considerata tra le più pericolose dal punto di vista bellico, poiché le zone al confine con l’Iran non danno di norma grandi problemi ma sono anzi piuttosto pacifiche. Ancor meglio si è potuta dunque attaccare stamattina la base, prendendo sicuramente del tutto di sorpresa i militari colpiti. Da parte delle forze della Nato, la presenza militare italiana è la più massiccia ed importante tra quelle attive sul territorio.
S. K.