“Il taglio dei costi della politica non incide molto sui conti pubblici, ma dà il buon esempio”. E’ il messaggio che il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, manda al mondo della politica italiana, che, “in un momento in cui tutti dobbiamo fare sacrifici”, deve stare attenta e concentrarsi “su quello che deve fare”.
Taglio dei costi. In merito a questo tema, secondo la rappresentante degli industriali, presente all’assemblea dell’Unione degli Industriali di Varese, “è iniziato qualche cosa” ma “è stato fatto molto poco”. In primo luogo, “c’è ancora il numero dei parlamentari troppo alto, c’è stata una riduzione del 10% degli emolumenti ma ci sono ancora tanti enti inutili che non sono stati tagliati”.
La replica. A chi la accusa di aver dato vita ad una presidenza troppo politicizzata la Marcegaglia risponde con decisione sottolineando di aver sempre cercato di “fare una critica costruttiva nei confronti delle cose che non vanno”. “Abbiamo sempre evidenziato – ha proseguito – le cose buone che ha fatto il governo, ma abbiamo anche chiesto che vengano fatte nuove cose che servono al Paese”.
Senza obiettivi. ‘Consigli’ alla politica arrivano anche dal segretario della Cgil, Susanna Camusso: “Deve tornare a darsi un obiettivo, chiedersi dove si vogliono mettere le risorse per far crescere il Paese e non solo una piccola parte”, ha dichiarato nel corso di una tavola rotonda all’Università Bocconi. “Nel ’93 – anni dell’ingresso in area euro – si erano chiesti sacrifici in vista di un obiettivo”. Ora per la Camusso è, dunque, necessario “ricostruire una ragion d’essere: dove sta scritto che il conto della crisi devono pagarlo coloro che con la crisi non c’entrano nulla?”, si è chiesta, infine, con riferimento ai lavoratori dipendenti.
Mauro Sedda