De Magistris sempre più autonomo: Non dovremo dare conto a nessuno

La distanza tra il nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e il suo avversario si è fatta siderale sin dalle prime proiezioni di voto, tanto da spingere Gianni Lettieri ad abbandonare subito il sogno di poter entrare nell’ufficio di Rosa Russo Iervolino. A spoglio ultimato, i numeri sono apparsi addirittura impietosi per l’imprenditore: Luigi De Magistris lo ha quasi doppiato guadagnandosi lo scettro di una città difficilissima da amministrare. Una missione che, però, non sembra scoraggiare l’ex togato: “Abbiamo liberato Napoli – è stato il suo primo commento – Ora apriremo le finestre per fare entrare la legalità“. E che a Napoli si avverta un’aria di cambiamento è un fatto innegabile, certificato anche dalla futura composizione della giunta che verrà nominata da De Magistris, con 15 seggi all’Idv, 6 alla Federazione della sinistra, 8 al Pdl e solo 4 al Pd.

Voglia di autonomia – “Napoli è stata liberata. Non dovrò e non dovremo dare conto a nessuno, se non alle nostre idealità, alle nostre competenze e a un nuovo modo di fare politica. Mi sento carico di responsabilità perché ho avuto un mandato popolare fortissimo ma è un peso che avverto con leggerezza”. Le prime parole pronunciate da Luigi De Magistris nelle vesti di nuovo sindaco di Napoli hanno assunto la nettezza di un vero e proprio manifesto politico. L’ex pm ha rivendicato da subito la sua completa autonomia, accreditandosi ancora una volta come un vero “cane sciolto”, un outsider ingovernabile, intenzionato ad avviare a Napoli un laboratorio politico inedito.

Ringraziamenti avvelenati? – Quando in serata è uscito dal quartiere generale dove si era asserragliato per seguire l’andamento dello spoglio, il nuovo primo cittadino ha strappato da subito ampi consensi: “Abbiamo arruvutato (messo tutto sottosopra, ndr) – ha detto – Ora apriremo le finestre per fare entrare la legalità, via il puzzo del compromesso morale”. Quindi i ringraziamenti (di rito) ai sostenitori “della prima ora”: Idv, Federazione della sinistra, la lista civica “Napoli è tua” e Partito del Sud. E a quelli “della seconda ora“: Pd e Sel. Una piccola stoccata con cui il dipietrista ha voluto mettere le cose in chiaro, chiudendo a ipotesi di compromessi o “inciuci” che considera impensabili.

Una giunta sperimentale – E a certificare l’aria di cambiamento che De Magistris vorrebbe portare a Napoli c’è l’inedita composizione partitica del nuovo consiglio comunale con 15 seggi da destinare all’Idv, 8 alla lista civica “Napoli è tua“, 8 al Pdl, 6 alla Federazione della sinistra, 4 al Pd, 2 all’Udc1 a Sel e 1 alla lista civica “Liberi per Lettieri“. Un mixage insolito, che si fa specchio della volontà di De Magistris di mandare in cantina sia il bassolinismo che il cosentinismo. E di aprire a una fase veramente nuova nella quali i napoletani – sempre più esasperati e disincantati – hanno scelto di credere. Ancora una volta.

Maria Saporito