Solo Grillo non festeggia: Ha vinto ‘Pisapippa’. E i grillini si spaccano

L’ennesima invettiva del Grillo. Non sono passate neppure 24 ore dalla sonante e quasi totale vittoria dei candidati del centrosinistra al secondo turno delle amministrative ed ecco che arriva il solito giudizio fuori dal coro dell’altrettanto solito Beppe Grillo. Dopo aver dichiarato all’indomani del risultato del primo turno che “destra e sinistra sono la stessa cosa”, oggi il comico ispiratore del ‘Movimento 5 Stelle’ commenta con non poche perplessità l’esito dei ballottaggi, sostenendo che “ha vinto il sistema” e battezzando Giuliano Pisapia, nuovo sindaco di centrosinistra a Milano, col poco generoso appellativo di “Pisapippa“.

‘Pisapippa’ e le vecchie facce. “Ha vinto il Sistema. Quello che ti fa scendere in piazza perché hai vinto tu, ma alla fine vince sempre lui. Che trasforma gli elettori in tifosi contenti che finalmente ha vinto la sinistra o alternativamente, ha vinto la destra”, tuona il comico genovese dalle righe del suo blog. Quanto a ‘Pisapippa’, è “l’avvocato di De Benedetti, tessera pdmenoelle numero Uno (che ha per l’ingegnere svizzero gli stessi effetti taumaturgici della mitica monetina di Zio Paperone)”. Pertanto, avverte Grillo, è ancora presto per cantare vittoria: “Se Pisapia fermerà almeno la costruzione mostruosa dell’Expo 2015 insieme a quella di City Life, chiuderà gli inceneritori, taglierà del 75% gli stipendi degli assessori comunali, mi ricrederò, pensate che lo farà?”, chiede Grillo, secondo il quale “il Sistema ha liquidato Berlusconi e deve presentare nuove facce per non essere travolto. Se sono vecchie, le fa passare per nuove. Se sono nuove le fagocita con la tessera di partito e ruoli di rappresentanza”.

Accuse anche a Vendola e Fassino. Grillo ne ha per tutti e dopo aver cercato di  oscurare la brillante vittoria di Pisapia, prova a infangare anche il successo al primo turno di Fassino, “deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa“, e quello del leader di Sel e presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, “che costruisce inceneritori insieme alla Marcegaglia e destina 120 milioni di euro di denaro pubblico della Regione Puglia alla fondazione San Raffaele di Don Verzé, padre spirituale di Berlusconi e mantiene privata la gestione dell’acqua“. Critiche anche al ‘Pdmenoelle‘, che ha garantito per 18 anni a Berlusconi “una vita che non è mai tardi”, che “ha permesso lo Scudo Fiscale, votato l’indulto, che non ha reso possibile l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum (bastava un solo voto, ma erano assenti 10 pdmenoellini, tra cui Fassino, e 2 Idv, pensate che sia un caso?), che ha regalato tre frequenze nazionali pubbliche a Berlusconi chiedendo in cambio solo l’uno per cento del fatturato, che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi quando era al governo e neppure ha modificato la legge porcata di Calderoli“.
Primi malumori tra i grillini. L’ennesima prevedibile invettiva del comico genovese non sembra riscuotere, questa volta, il successo sperato e anche tra i ‘grillini’ sorgono ora le prime perplessità. C’è addirittura chi prende le distanze dall’ispiratore del Movimento, contestandone le ultime affermazioni. “Beppe devo dire che per la prima volta noto delle inesattezze nel tuo post”, scrive un simpatizzante sul popolare blog. “Non sono d’accordo“, scrive Gianluca. “Bah. Questa volta sono in totale disaccordo“, rincara la dose Zeno. Del resto, di inesattezze Grillo può ormai contarne tante. “A Milano la Moratti ha già vinto, perché la sinistra gli ha messo là un signore di sessant’anni che non ce la fa, che non può farcela”, affermava con sicurezza qualche settimana fa il comico.

Raffaele Emiliano