Calcioscommesse: PS di Cremona scopre giro di partite truccate. Beppe Signori ai domiciliari

Calcioscommesse. Torna l’incubo del calcioscomesse in Italia, ed anche questa volta ci sarebbero in ballo alcuni nomi importanti. Dopo un’indagine seguita dalla squadra mobile di Cremona, sono state arrestate ben 16 persone in quasi tutta Italia, con l’accusa di aver manipolato alcune partite di Serie B e di Lega Pro a proprio favore. Tra le persone fermate c’è l’ex-bandiera del Bologna e della Lazio Beppe Signori, ma anche alcuni giocatori dell’Ascoli come Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, e Gianfranco Parlato, un attuale collaboratore del Viareggio. In manette sono finiti anche alcuni gestori di agenzie di scommesse e dei liberi professionisti.

In manette anche Beppe Signori – Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della Polizia presso le città di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. A Beppe Signori, il nome più noto tra quelli fermati, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’operazione è scattata dopo la strana intossicazione che aveva colpito nel novembre 2010 alcuni giocatori della Cremonese. Un’intossicazione che, secondo la squadra mobile di Cremona che ha seguito tutta la vicenda, era stata messa in atto da qualcuno vicino alle persone indagate, per compromettere la prestazione dei giocatori della squadra lombarda.

Condizionate numerose partite – Da lì sarebbe poi partita l’indagine dei poliziotti di Cremona, che avrebbe dato luce su un’importante giro di scommesse truccate. Gli indagati avrebbero infatti effettuato pressioni ad alcuni giocatori, ed avrebbero anche pagato delle cospicue cifre in denaro per manipolare i risultati a loro favore. La squadra mobile di Cremona ha infatti dichiarato che le prove a carico delle persone fermate sarebbero inconfutabili ed evidenti, ed inoltre ha affermato che presso le ricevitorie, le case degli sportivi indagati e gli studi dei liberi professionisti bloccati ci sarebbero altri elementi che potrebbero essere utili per le indagini.

Simone Lo Iacono