Sindaco cerca profugo giovane e cristiano

Profugo giovane e cristiano. E’ stato il primo cittadino di Gallio, comunità montana sita sull’altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza, a formulare l’originale richiesta. Recatosi a Foza, dove sono attualmente ospitati una trentina di profughi che  a breve verranno probabilmente fatti integrare nei diversi comuni della Provincia, Il Sindaco Pino Rossi aveva anche già addocchiato il “profugo ideale” per il suo paese, un nigeriano di fede cristiana ed ha interpellato la Prefettura a riguardo, che però ovviamente non ha dato risposte in merito. La distribuzione sul territorio dei profughi è infatti a completa discrezione delle autorità di pubblica sicurezza.

Pregiudizio lungimiranza? Il problema di “scegliersi il profugo” ha generato in alcuni sospetti di comportamenti traviati da pregiudizi, che però Rossi smentisce con forza: “Non sono razzista, ma qui gli islamici non si potrebbero integrare. Così potrebbe anche lavorare in parrocchia” ha dichiarato. Il profugo che arriverà però, un impiego pare averlo già, prima ancora di stabilirsi in paese. L’Hotel Garden, una nota struttura turistica locale ha già dato la sua disponibilità non solo nel fornirgli un alloggio, ma anche, appunto, un lavoro. Verrà impiegato probabilmente in cucina e nelle sale. Il Primo cittadino del comune del vicentino ha poi approfondito la questione “giovane e cristiano”, sostenuto anche dal parroco. Essendo l’unico profugo destinato al comune di Gallio, se professante e osservante una religione diversa, la sua integrazione diverrebbe molto più complicata. Il paese, che fa parte di una comunità montana, conta circa 2000 abitanti, probabilmente quasi tutti di origine locale e le differenze culturali si farebbero certamente sentire. Queste, in buona sostanza, le motivazioni di Rossi.  Se da una parte il ragionamento del Sindaco non fa una grinza ed anzi dimostra senza dubbio una certa lungimiranza (fin troppo rara) nella gestione di una situazione particolare, il pericolo è però quello che si crei un precedente che in seguito si metta a fare proseliti. In ogni caso, sarà la Prefettura a decidere se Gallio sarà davvero la destinazione del rifugiato “scelto” dal Primo cittadino.

A.S.