E’ allarme Aids. Dalle prime segnalazioni di Aids avvenute circa 30 anni, la ricerca ha fatto grandi passi avanti ma sono ancora tantissime le vittime in tutto il mondo. Dal dossier “Opportunità nella crisi: Prevenire l’HIV dalla prima adolescenza alla giovane età adulta”, reso pubblico da Unicef, Unaids, Unesco, Unfpa, Oil, Oms e Banca Mondiale, i dati che emergono sono davvero allarmanti.
2500 contagi al giorno. Nonostante la prevenzione e l’informazione globale, sono 2500 i giovani che contraggono l’Aids ogni giorno in tutto il mondo. Il Direttore Generale dell’Unicef Anthony Lake ha provato a spiegare il perché di questi numeri così allarmanti. I giovani, infatti, sarebbero vittime del contagio per “negligenze, esclusioni e violazioni che non si verificano all’insaputa di famiglie, comunità e leader politici e sociali. Questo rapporto esorta i leader a tutti i livelli a costruire una catena di prevenzione per mantenere informati, protetti e sani gli adolescenti e i giovani”. Il Direttore Generale Lake ha aggiunto poi che “l’Unicef si è impegnato in questa causa. Dobbiamo proteggere il secondo decennio di vita, affinché il viaggio dall’infanzia all’età adulta non venga deviato dall’HIV; un viaggio, tra l’altro, particolarmente carico di difficoltà per le bambine e le giovani donne”.
Le ragazze e gli adolescenti i più a rischio. Secondo il rapporto nel 2009 i giovani dai 25 ai 24 anni incidono per il 41% dei casi dei nuovi contagi tra gli adulti sopra i 15 anni. Sono circa 5 milioni i giovani in tutto il mondo, in questa forbice di età, ad essere sieropositivi nel 2009 e anche se l’ età si abbassa ai 10-19 anni solo oltre 2 milioni gli adolescenti sieropositivi. Questi ultimi vivono soprattutto nell’Africa sub-sahariana e sono maggiormente di sesso femminile e anche a livello globale le donne costituiscono più del 60% dei giovani con l’ HIV.
Daniela Ciranni