Mummie e parassiti – Grazie alle analisi della pelle di centinaia di mummie provenienti dalla Nubia (il moderno Sudan), un’équipe di ricercatori ha trovato per la prima volta tracce di un parassita che si riteneva diffuso soltanto grazie alla moderna urbanizzazione.
Vermi e canali – Schistosoma mansoni è un verme parassita che utilizza l’uomo come ospite finale, causando una malattia chiamata schistosomiasi; di per sé la malattia non è necessariamente mortale, ma la perdita di sangue causata dal verme può portare a vari sintomi anche gravi tra cui anemia e danni ad organi interni.
Questo trematode utilizza come ospite intermedio alcune specie di chiocciole d’acqua, e la specie ora identificata dai tessuti delle mummie nubiane usa chiocciole che vivono in acque poco ossigenate e relativamente inquinate. Tali caratteristiche hanno portato gli scienziati ad assumere che la diffusione di questa specie fosse una conseguenza dell’urbanizzazione moderna.
Archeologia – Siccome il clima secco della regione ha facilitato la mummificazione naturale dei corpi, gli studiosi hanno potuto avere accesso non solo ai manufatti, ma anche alla pelle e spesso agli organi interni dei defunti, e già dagli anni ’20 del XX secolo erano state ritrovate uova di Schistosoma; all’epoca vennero attribuite ad una specie simile, S. haematobium, il quale non richiede opere di irrigazione per sopravvivere e diffondersi. Il ritrovamento di S. mansoni nelle mummie nubiane (che risalgono grossomodo al medioevo) ha invece dimostrato che le popolazioni nubiane erano capaci di costruire canali di irrigazione complessi, laddove gli archeologi pensavano che invece il regno di Nubia fosse abitato da popolazioni piuttosto primitive ed alla mercè del mondo intorno a loro. La cosa sorprendente quindi non è soltanto la diffusione di un parassita che si pensava appartenente al mondo moderno, ma soprattutto il fatto che il ritrovamento di un particolare organismo può apportare sostanziali modifiche allo studio delle culture umane.
Marco Signore