Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine con la partecipazione dei carabinieri, della guardia di finanza e della direzione investigativa antimafia (Dia) di Torino ha portato oggi allo smascheramento di una fitta rete di attività illecite in Piemonte, tutte legate alla ‘ndrangheta.
Le indagini, iniziate già cinque anni fa, hanno portato all’iscrizione del registro degli indagati di quasi duecento persone e alla ratificazione di ben centoquarantotto ordinanze di custodia cautelare a carico di persone che, a vario titolo, avevano rapporti con esponenti della criminalità organizzata calabrese. Alcuni arresti sono stati conclusi proprio in Calabria, mentre in pochi casi non si è riusciti a rintracciare i ricercarti che dunque rimangono latitanti. Uno degli inquisiti è deceduto prima che si concludesse l’operazione.
Oltre agli arresti, tantissimi sono stati i beni sequestrati: si parla di circa 117 milioni di euro tra appartamenti, terreni e conti correnti.
Il lavoro degli inquirenti ha portato alla luce anche i rapporti intrattenuti tra alcuni indagati e personaggi inseriti nelle istituzioni: nello specifico si parla di voti di scambio in occasioni di alcune elezioni.
La soddisfazione di Maroni – A margine dell’operazione, il ministro degli Interni Roberto Maroni ha voluto esprimere la propria soddisfazione per quanto fatto dalle forze dell’ordine: “Ho incontrato questa mattina in Prefettura il procuratore Caselli con il quale abbiamo fatto qualche considerazione su questa importantissima operazione anti ‘ndrangheta che è stata guidata dalla Dda di Torino insieme a quella di Reggio Calabria e ha colpito duramente l’organizzazione della ‘ndrangheta in Piemonte e in provincia di Torino”. Il capo del Viminale ha poi aggiunto: “Gli ho fatto le congratulazioni e lui specularmente le ha fatte alle forze del’ordine, polizia carabinieri e guardia di finanza che hanno collaborato e ha voluto sottolineare una cosa importante che io sostengo da tempo che accanto alle misure personali c’è stata l’aggressione ai patrimoni, con il sequestro di ingenti patrimoni alla criminalità organizzata”.
S. O.