Calcioscommesse. E’ andato in scena nella giornata di ieri l’interrogatorio di Beppe Signori presso la Procura di Cremona. L’ex-giocatore del Bologna, della Lazio e della nazionale italiana è infatti agli arresti domiciliari per il suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta Last Bet, che sta sconquassando il mondo del calcio nostrano. Davanti ai vari giudici che stanno effettuando le indagini preliminari, Mister 200 gol in A (il soprannome che la banda di Last Bet gli aveva affibbiato, ndr) ha negato ogni suo coinvolgimento sul nuovo caso del calcioscommesse in Italia. Accanto a lui erano presenti i suoi legali, ed anche un investigatore privato.
Signori nega ogni accusa – Anche se gli inquirenti avrebbero in mano le prove del suo coinvolgimento nell’inchiesta Last Bet, l’ex-attaccante della Lazio ha deciso di giocare in difesa questa volta, negando ogni accusa che gli è stata mossa. Signori avrebbe infatti detto di non conoscere Erodiani e tutti gli altri indagati, e che questi avrebbero dunque millantato il suo nome. Sulle sue frequentazioni con i commercialisti di Bologna, Signori avrebbe invece affermato di conoscerli solamente perchè lavorano per lui. Signori avrebbe inoltre negato ogni suo coinvolgimento sul presunto taroccamento di Inter-Lecce, match che gli avrebbe fatto perdere 150mila euro.
Abete invita alla prudenza con le dichiarazioni – Ieri è intervenuto anche il presidente della Figc Giancarlo Abete, che ha mandato un duro monito alla Procura di Cremona sulle dichiarazioni rilasciate in questi giorni. “Sin dal primo giorno mi sono espresso per la severità e per il senso di responsabilità del nostro mondo. Però ho l’impressione che ci siano tanti millantatori, gente che millanta cose più grandi di lei, per far rimpicciolire le proprie responsabilità. Quindi bisogna operare con prudenza, perchè con i ‘ci sarebbe la sensazione’ si determinano solo danni nei confronti di tante persone e di tante famiglie“.
Simone Lo Iacono