Busto Arsizio. Attraverso dei messaggi criptati su Facebook, un palermitano gestiva il traffico di droga dagli arresti domiciliari. Niente saluti ai familiari lontani, nessuna particolare richiesta agli amici, nessuna foto per non restare sempre aggiornato sulle novità del suo paese, ma un uso del tutto diverso di Facebook. Nicolò Morello, infatti, durante il periodo in cui si trovava a Busto Arsizio (Varese), impartiva tramite il famoso social network ordini ad una gang di 16 persone che vivevano in Sicilia. I militari dell’Arma, infatti, attraverso le intercettazioni e tramite i messaggi lasciati nelle bacheche degli amici, hanno appurato che Nicolò Morello, anche se viveva a Busto Arsizio, avrebbe dato le direttive attraverso la chat del social network, utilizzando frasi in codice per non essere scoperto dai militari, in particolare a due suoi uomini di fiducia, Manuel Tandurella di 24 anni e Biagio Di Simone di 20.
Da Busto Arsizio alla Sicilia. L’uomo è stato arrestato a Gela, ma i fatti risalgono ad un periodo tra il 2009 e il 2010 nel quale il Morello era nella città varesotta. Dopo otto lunghi mesi di indagini i Carabinieri sono riusciti a portare al termina la vasta operazione, con il blitz avvenuto durante la notte. Attraverso gli appostamenti, i militari dell’Arma hanno potuto costatare un traffico molto allargato, che toccava città strategiche della Sicilia. I membri dell’organizzazione si spostavano da Palermo a Gela per fare rifornimento di grossi quantitativi di hashish e da Catania, per portare la cocaina nella città del golfo, utilizzando per il trasporto della merce due automobili, per non destare troppi sospetti. Durante il periodo che va dall’ottobre del 2009 all’aprile del 2010, sono stati appurati almeno 22. Nell’operazione sono stati sequestrati anche 3,5 kg di hashish e 30 grammi di cocaina. Tutti sono finiti in manette questa mattina nell’operazione antidroga dei carabinieri denominata ”Porsche”, dal marchio impresso sui panetti di hashish.
Daniela Ciranni