Calciomercato Parma: Antonio Conte rivuole Giovinco alla Juventus

Calciomercato ParmaSebastian Giovinco, meno di un anno fa “scaricato” dalla Juventus e prestato al Parma, potrebbe ritornare in maglia bianconera stando alle ultime indiscrezioni. Il neotecnico juventino, Antonio Conte, ha infatti chiesto allo staff dirigenziale di tentare a tutti i costi il reintegro in rosa della “Formica Atomica” perchè convenzionale al suo modulo di gioco. L’attaccante classe ’87 si è messo in luce nello scorso campionato con la maglia gialloblu e le sue prestazioni non sono passate inosservate agli occhi di Cesare Prandelli, tecnico della Nazionale Italiana che non ha rinunciato a convocarlo nelle ultime apparizioni azzurre. Tuttavia, il ritorno di Giovinco nella propria città natale sembrerebbe tutt’altro che facile. Il Parma non vorrà certo privarsi di uno dei calciatori più importanti della squadra e potrebbe presto esercitare il diritto di riscatto della comproprietà fissato a 3,5 milioni di euro. Intanto l’ad Leonardi pare certo della permanenza in Emilia-Romagna della giovane punta.

La carta Amauri potrebbe convincere Ghirardi – I rapporti tre Parma e Juventus negli ultimi anni si sono rafforzati grazie ai numerosi movimenti di mercato tra le due società. L’arrivo di Amauri nella scorsa finestra di mercato è stata la ciliegina sulla torta per la salvezza del Parma, e il presidente Ghirardi sembrerebbe ammirare e non poco l’attaccante brasiliano che ha trovato con i ducali una sua dimensione. Marotta farà dunque pressing per Giovinco sfruttando un eventuale cessione definitiva della punta che potrebbe essere accettata senza riserve dal presidente gialloblu. Nella trattativa potrebbero subentrare anche altre pedine di scambio come Almiron (in comproprietà con il Bari e che molto probabilmente non accetterà di giocare la Serie B) e il terzino Motta. Nel frattempo però la volontà di Giovinco sembrerebbe la chiave principale per la decisione finale: restare al Parma e confermare lo spirito di rivincita verso i suoi ex dirigenti o accettare il passo indietro fatto da questi ultimi?

Giuseppe Carotenuto