F1, niente Bahrain – La situazione si era fatta davvero critica e complessa. Il Consiglio mondiale del motosports aveva riammesso il Gp del Bahrain nel calendario 2011, scatenando le ire delle associazioni umanitarie e non soddisfacendo per nulla i vari team, ufficialmente contrari all’evento con tanto di lettere della FOTA mandata alla Federazione. Troppi dubbi sulla sicurezza interna e assetto sociale, ombre in grado di far indietreggiare anche lo stesso Ecclestone, portando infine gli stessi organizzatori della gara ad una attesa resa: “Il Bahrain sarebbe stato felice di vedere il suo Gran Premio il 30 ottobre, ma ora appare abbastanza chiaro che la gara non si farà” ha detto Zayed R Alzayani, presidente del circuito di Sakhir, tramite un comunicato stampa.
Il comunicato – “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio di vedere una gara che potrebbe ulteriormente ampliare il calendario stagione e mettere in discussione il godimento della Formula 1 per i piloti ed i supporter. Vogliamo che il nostro ruolo in Formula 1 continui ad essere il più positivo e costruttivo, come è sempre stato, quindi, nel migliore interesse dello sport, quindi abbiamo deciso di non portare avanti l’organizzazione per far rientrare la gara nel calendario di quest’anno” L’attuale campionato rimane quindi di diciannove gare come precedentemente previsto, con il debutto in India nuovamente previsto per il 30 ottobre e la trasferta finale in Brasile il 27 novembre.
Speranza 2012 – Ovviamente il paese arabo spera di rivedere il circus già dall’anno prossimo, in un clima più sereno e disteso: “Siamo ansiosi comunque di dare il benvenuto alle squadre, ai loro piloti e ai loro sostenitori nella prossima stagione. Voglio anche estendere la nostra più profonda gratitudine ai nostri sostenitori, compreso il personale, i volontari, gli sponsor, le aziende private e il pubblico in generale, per il quale so che la decisione di quest’anno può essere una delusione” Una scelta coraggiosa portata però dall’intelligenza e responsabilità. Un vitale dietrofront che ha evitato cocenti polemiche in uno sport troppe volte avvelenato dalle parole. Largo adesso ai fatti in pista. Finalmente.
Riccardo Cangini