Aldrovandi: confermate le condanne ai 4 poliziotti. La Corte di Appello di Bologna ha confermato le condanne dei 4 poliziotti accusati della morte di Federico Aldrovandi, il 18enne che la mattina del 25 settembre 2005, dopo aver passato la notte con alcuni amici a Bologna, venne fermato da una pattuglia della polizia in via dell’Ippodromo a Ferrara e lì fu da questi pestato a morte. Pene confermate, dunque, per gli agenti delle volanti della Questura di Ferrara, Enzo Pontani, Monica Segatto, Luca Pollastri e Paolo Forlani, già condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi nel luglio del 2009. Così ha deciso, dopo circa 4 ore di camera di consiglio, la prima sezione della Corte d’appello di Bologna, presidente Daniela Magagnoli, con i giudici a latere Luca Ghedini e Franca Oliva.
Accusa contro difesa. Lunedì, nella sua arringa finale, il procuratore generale Miranda Brambace aveva chiesto la conferma di tutte le condanne di primo grado, chiedendo anche che agli agenti non venissero concesse le attenuanti generiche. Tesi ribadita anche dall’avvocato di parte civile, Fabio Anselmo. La richiesta di assoluzione era stata invece ribadita dalla difesa, secondo cui il ragazzo avrebbe aggredito i poliziotti mostrando evidenti segni di squilibrio e sarebbe morto all’improvviso mentre cercavano di fermarlo a causa dell’assunzione di droga.
Aldrovandi pestato a morte. L’accusa per gli agenti, secondo quanto riferito dall’Adnkronos, è di aver ecceduto nel loro intervento, di non aver raccolto le richieste di aiuto del ragazzo, di aver infierito su di lui in una colluttazione usando i manganelli che poi si sono rotti. E dopo aver ammanettato il giovane a pancia in giù con le mani dietro la schiena, secondo i consulenti, avrebbero causato un’asfissia posturale. Secondo il cardiopatologo dell’Università di Padova, il professor Thiene, il cuore del giovane 18enne avrebbe subito un arresto dopo aver ricevuto un colpo violento da uno degli agenti accusati di eccesso colposo in omicidio colposo.
R. E.