Un Labirinto per celebrare la memoria di uno dei più influenti scrittori del XX secolo: è questo il singolare modo in cui la Laguna ha deciso di omaggiare Jorge Luis Borges nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. Un progetto ambizioso, disegnato nei primi anni Ottanta dall’architetto inglese Randoll Coete e situato nel cortile della Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore.
Ispirato a “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, dalla raccolta ‘Finzioni’, 1935-1944, uno dei racconti più interessanti dello scrittore argentino, il giardino è composto da 3250 piante di bosso e riproduce il nome dell’artista, morto a Ginevra il 14 giugno del 1986, come se fosse idealmente scritto sulle pagine di un grande libro aperto. Fortemente voluto dalla seconda moglie dell’autore, Marìa Kodama, già presidente della Fondazione internazionale Jorge Luis Borges, il labirinto è attraversato per sua volontà da un corrimano che riporta la scritta in braille “El Jardín de senderos que se bifurcan”, per guidare verso l’uscita i non vedenti. Una condizione questa sperimentata a partire dagli anni Cinquanta da Borges ma trasformata a metafora della vita grazie al potere creativo della sua scrittura.
Ad inaugurare domani il giardino, che non ha eguali nel resto del mondo fatta eccezione per quello creato nel 2003 nella tenuta Los Alamos, nei pressi di San Rafael , in Argentina, una cerimonia di presentazione, accompagnata dalla musica di Julio Viera, a cui prenderà parte anche Marìa Kodama. Per il pubblico, invece, il “Labirinto di Borges” aprirà mercoledì 15 giugno, quando sotto le finestre della biblioteca della Fondazione Cini, nello spazio retrostante il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi, i visitatori avranno l’opportunità di girare, o anche meglio smarrirsi, tra le siepi del giardino. Un percorso complessivo di 1150 metri, cosparso di oggetti cari all’universo borgesiano: un bastone, gli specchi, la clessidra, la sabbia, la tigre e un enorme punto di domanda, ad omaggiare la memoria di uno dei grandi protagonisti del Novecento letterario.
Valentina De Simone