Una perdita di circa sette punti percentuali per Coop e Conad nella vendita di ortaggi. E’ la conseguenza della paura che si è scatenata tra i cittadini in riferimento al così detto batterio ‘killer’, Escherichia Coli, causa dell’epidemia che ha investito il nord della Germania. A rivelare il suddetto calo dei consumi di verdura sono Claudio Gamberini, responsabile ortofrutta di Conad, e Roberto Fiammenghi, responsabile acquisti ortofrutticoli di Coop, a margine della conferenza stampa di bilancio del gruppo Cpr System a Bologna, del quale, per altro, si legge in una nota, sono stati confermati vicepresidenti.
Troppa Confusione – Il forte rallentamento, secondo Gamberini, è l’esito della “confusione” che ha caratterizzato la comunicazione, oltre che dell’”ambiguità” del ministero tedesco. Il tutto, ribadisce, “ha rallentato l’intero settore”, con una perdita di 7-8 punti. Gli fa eco Fiammenghi sottolineando che “le rassicurazioni sono tardate ad arrivare” e proprio questo ha portato al naturale “persistere della preoccupazione”. Per quanto riguarda Coop gli ortaggi “hanno perso tra i cinque e i sette punti”.
Vittime e origine del batterio – Nei giorni scorsi fonti ufficiali tedesche avevano spiegato che la causa dell’epidemia di E.coli è da attribuire ai germogli di fagiolo “mung”, quelli che in Italia chiamano comunemente i germogli di soia. Intanto Gunther Dettweiler, portavoce dell’Institut Robert Koch, l’istituto federale di vigilanza sanitaria, ha fatto sapere che le vittime dell’epidemia sono salite a 37, l’ultima in ordine di tempo è un bambino di due anni, tutte persone di nazionalità tedesca, a parte una signora svedese che ha però contratto la malattia durante un viaggio in Germania. Di questi 37 decessi 22 sono stati causati da una sindrome emolitica e uremica (Shu), ossia la complicazione renale più grave della malattia, i restanti sono dovuti ad altre cause connesse con l’infezione. Nella totalità, in cinque settimane, sono stati circa 3mila i malati.
Mauro Sedda