Vendola: Alle amministrative e ai referendum ha vinto un popolo intero. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, approfitta dell’Assemblea nazionale di Sinistra ecologia e libertà per tornare ad analizzare i successi del centrosinistra nelle recenti elezioni amministrative e nei referendum. ”Siamo riusciti nel nostro primo compito che era quello di riaprire la partita della speranza. Noi in particolare abbiamo anche rimesso in campo un’idea di sinistra e abbiamo restituito all’Italia una prospettiva di futuro”, dichiara il leader di Sel, il quale però invita a fare “attenzione a leggere il risultato dei referendum come una semplice vittoria del centrosinistra. Hanno vinto le associazioni, i movimenti, i settori cattolici che si sono mobilitati per l’acqua pubblica e contro il nucleare. I vincenti sono molteplici protagonisti. Tra loro, le donne e i giovani”, avverte il Governatore. Tra gli sconfitti, invece, ci sono “coloro che concepiscono la politica come le battaglie navali che si giocano a tavolino. Che continuano a dire che si vince al centro e parlano di moderatismo, mentre l’Italia resta un paese sconosciuto nelle sue scomposizioni sociali”.
Il centrosinistra ideale. Il leader di Sel ribadisce la sua predilezione per le primarie: ”Anch’io, come Bersani, sono contro il leaderismo. Ma dico al segretario del Pd che per vincere davvero il leaderismo occorre allargare la platea di coloro che partecipano e scelgono”. Il governatore della Puglia evidenzia quelli che dovrebbero essere i punti forti del programma di un centrosinistra ideale: ”Occorre affrontare il tema della precarietà, abolire la legge 30, mettere al centro il valore sociale del lavoro, cambiare la politica economica di Tremonti, avere il coraggio di riaprire il discorso su un’Europa che non può essere quella che ha cancellato i veri responsabili della crisi facendo tagliare le risorse per il welfare ai singoli Stati”. E ancora: “Occorre tassare la rendita, colpire l’evasione fiscale, pensare ai territori come luoghi dove sperimentare politiche ecologiche e di biodiversità”.
‘Nessuna apertura a Bossi e Tremonti, il Pd non guardi solo al centro’. Quanto alle alleanze, il presidente pugliese ammette che ”il minoritarismo è una brutta bestia” di cui bisogna liberarsi “avendo curiosità per le tante forze che ci hanno aiutato a vincere nelle elezioni e nei referendum: il nostro interlocutore è proprio il popolo del referendum. Le vecchie divisioni tra sinistra radicale e moderata si superano guardando in avanti e non facendosi prendere dal torcicollo”. Certo, avverte Vendola, nessuna attuabilità può avere l’ipotesi di accordo del centrosinistra con la Lega e il ministro dell’Economia per un ipotetico dopo-Berlsuconi. “Bossi e Tremonti sono due protagonisti fondamentali della scena del centrodestra“, sottolinea il Governatore. “Critichiamo Bossi e Berlusconi e salviamo Tremonti perché ci sembra la versione accettabile della destra?”, si chiede ancora. “Io penso che il berlusconismo abbia in Tremonti un interprete fondamentale e critico il tremontismo che propone il totem del contenimento del debito pubblico in linea con una certa Europa che ha smesso di interrogarsi sulle ragioni della crisi”. Ma non basta. Il leader di Sel si rivolge direttamente al Partito Democratico e al segretario Bersani, quando afferma che “è un errore pensare, come ha fatto il centrosinistra in tutti questi anni, che si vince solo guardando al centro. Si vince quando la politica viene percepita come strumento di cambiamento della vita. Il moderatismo – rimarca l’ex di Rifondazione Comunista – è una formula astratta che significa niente. La sinistra deve smetterla di seguire la destra sul suo terreno. Dobbiamo rimettere in campo una sinistra moderna, rifondare il centrosinistra. Il Paese è devastato da 15 anni di berlusconismo e quell’idea di società sta perdendo”.
R. E.