Nell’omelia che il Papa ha pronunciato ieri allo Stadio Olimpico Serravalle, nella Repubblica di San Marino, hanno trovato spazio anche i precari. “In questa particolare fase storica – ha detto Ratzinger – non bisogna dimenticare la difficoltà delle famiglie e dei giovani condizionati dalla precarietà”. Un’osservazione che ha dato lo spunto al Pontefice per rimarcare l’importanza della fede cristiana, intesa come unica ricchezza degna di essere ricercata.
Un pensiero ai precari – “In questa fase storica e sociale, non vanno dimenticate le crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell’ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa”. Con queste parole, il Sommo Pontefice ha strappato ieri l’applauso convinto dei 20 mila fedeli accorsi allo stadio Olimpico Serravalle nella Repubblica di San Marino per ascoltare la sua omelia. Parole con cui Papa Ratzinger ha voluto accorciare le distanze tra la Chiesa (sempre più percepita come un’istituzione distaccata e privilegiata) e la gente comune, alle prese con le grane di tutti i giorni.
Solo la fede può rendere ricchi – Non solo: “Si è insinuata la tentazione di ritenere che la ricchezza dell’uomo non sia la fede – ha continuato il Pontefice – ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà. Si è iniziato a sostituire la fede e i valori cristiani con presunte ricchezze, che si rivelano, alla fine, inconsistenti e incapaci di reggere la grande promessa del vero, del bene, del bello e del giusto che per secoli – ha sottolineato Ratzinger rivolgendosi ai fedeli – i vostri avi hanno identificato con l’esperienza della fede“.
L’accoglienza ai rifugiati – E in prospettiva della Giornata Mondiale del Rifugiato (che ricorre oggi), il Papa ha voluto rivolgere un appello a tutti: “Per contrastare l’egoismo che c’è nel mondo – ha detto – le Autorità civili, ed ogni persona di buona volontà, si impegnino a garantire accoglienza e degne condizioni di vita ai rifugiati, in attesa che possano ritornare in Patria liberamente e in sicurezza. Domani (oggi per chi legge, ndr) ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato – ha ricordato il Pontefice – e in tale circostanza, quest’anno si celebra il sessantesimo anniversario dell’adozione della Convenzione internazionale che tutela quanti sono perseguitati e costretti a fuggire dai propri Paesi”.
Maria Saporito