Calciomercato Udinese. Si sta realizzando il sogno della famiglia Pozzo in queste ore convulse di calciomercato. Su Alexis Sanchez, il Nino Maravilla che fa gola a molti top team del calcio europeo, si è scatenata un’asta al rialzo, che vede in gioco per adesso il Barcellona ed il Manchester City. Nelle ultime ore è rimbalzata infatti una notizia dalla Spagna e da Udine, che parla di un’offerta last-minute della squadra inglese di 40 Milioni di Euro in contanti, che avrebbe bloccato dunque il passaggio di Sanchez al Barcellona. A questo punto le carte ritornerebbero in gioco, ed ancora una volta non si sa dove andrà a giocare Sanchez l’anno prossimo.
La maxi-offerta del City – Ieri ogni testata giornalistica sportiva aveva descritto l’offerta finale, che aveva permesso al Barça di ricevere il sì definitivo di Sanchez: all’Udinese sarebbero andati 28 Milioni di Euro, vari bonus legati alle future vittorie blaugrana, ed una contropartita tecnica (Soriano o Jeffren). Nella serata di ieri Sanchez avrebbe dovuto inoltre lasciare il ritiro del Cile per approdare a Barcellona, dove avrebbe firmato il suo contratto coi blaugrana. Sull’aereo che lo avrebbe dovuto portare in Spagna l’attaccante cileno non c’è più salito: ad Udine era infatti arrivata l’offerta da 40 Milioni di Euro cash del Man City, che quindi avrebbe fatto saltare la trattativa col Barça.
Le novità da Inler e Zapata – In attesa di conoscere l’esito della telenovela Sanchez, ad Udine si lavora ogni giorno sugli altri fronti caldi. Inler infatti non riesce a trovare un accordo col Napoli, che gli offre un contratto che non lo soddisfa pienamente, e con la Juve, che non vorrebbe pagare tutti i 15 Milioni del suo cartellino. A questo punto sono in molti a pensare che il centrocampista svizzero rimarrà ad Udine anche l’anno prossimo. Su Zapata, che aveva ammesso la voglia di provare un’esperienza in Premier League col Liverpool, sono arrivate invece le dichiarazioni del suo manager Massimo Italiani, che hanno smentito qualsiasi offerta proveniente dall’Inghilterra.
Simone Lo Iacono