Di calcio si può morire. Ma non solo per passione, anche perché uccisi da chi – senza nemmeno dover stare a riflettere su nozioni troppo lontane come quella di fair play – conduce la vita basandosi solo sulla regola del più forte. Forza che può derivare anche dal possesso di un coltello, utilizzabile all’occorrenza per farsi giustizia.
A Caserta un ventiquattrenne è stato assassinato a margine di una partita di calcetto: durante l’incontro, valevole per un torneo locale, tra le squadre Street Boys e White Angels, due ragazzi hanno avuto da ridire su un episodio di gioco che ha portato a un’espulsione dal campo. Il diverbio si è trasformato da lì a poco in tragedia: il giovane è stato aggredito e ferito mortalmente alla gola. Per lui sono stati inutili i soccorsi: il decesso è avvenuto poco dopo il ricovero nell’ospedale di Aversa.
Un altro ragazzo, amico della vittima, è stato ferito gravemente all’emitorace destro costringendo i medici a sottoporre il giovane a un delicato intervento chirurgico.
Killer identificato – L’omicida, intanto, sarebbe stato identificato. Si tratterebbe di un ragazzo di 19 anni residente in uno dei comuni a nord di Napoli: il killer, stando a quanto riportato da TmNews, “è già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio ed è destinatario di un provvedimento che gli vieta di assistere a manifestazioni sportive. Reato che gli è stato notificato quando era ancora minorenne“.
S. O.