Roma – Dure polemiche dopo l’exploit del leghista in onda su Radio24. Poco dopo arriva la rettifica, ma è bufera.
I romani sono arretrati culturalmente – Bufera sul leghista Castelli dopo le accuse rivolte ai cittadini della Capitale durante il popolare programma La Zanzara, in onda su Radio24.
“A mio avviso i romani non vogliono pagare perché sono arretrati culturalmente: pensano che lo Stato debba pensare a tutto “. E’ la sintesi del discorso del viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli sui pedaggi per il Grande Raccordo Anulare romano. Più tardi il ministro ha precisato il senso delle sue dichiarazioni: “Non ho mai offeso i cittadini romani, dei quali ho il massimo rispetto. Chi ha reagito non si deve fidare della sintesi di agenzia. Parlavo chiaramente della politica romana relativa alle infrastrutture e non certo della cittadinanza”. E ha aggiunto “Confermo che la cultura più avanzata in questo settore parla di project financing, di PPP e di strumenti finanziari innovativi. Se i politici romani non li accettano non e’ colpa mia”.
Lo scontro – La polemica è andata avanti anche in serata dopo la battuta sui romani culturalmente arretrati con dichiarazioni forti di tutti i vertici istituzionali laziali. Zingaretti gli risponde:“La stravaganza è che un tipo del genere che in qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena l’attacchino, qui, grazie alla destra, fa parte del Governo”. Ma contro il leghista attacchi anche dallo stesso centrodestra. La Governatrice del Lazio Renata Polverini chiede pubbliche scuse: “La Lega non si smentisce mai. I cittadini di Roma e del Lazio i pedaggi non li vogliono e non li devono pagare semplicemente perché sono ingiusti e servono, come è noto, solo a ripianare i debiti”. E per Alemanno “Siamo veramente stanchi di queste offese gratuite che ogni giorno vengono sparate a caso, che siano i ministeri o i pedaggi. Chi dice sciocchezze di questo genere dimostra lui di non avere nessuna cultura e nessuna capacità di governo e dunque dovrebbe fare il piacere di stare zitto”.
Matteo Oliviero