Come un pugile quasi al tappeto che però non vuole saperne di gettare la spugna, nella speranza di cogliere il momento opportuno per ribaltare l’incontro o attendere che l’altro si stanchi e desista. Non è la trama di un film, non parliamo né dello Stallone della saga Rocky, né del Willis nei panni di Butch in Pulp Fiction: quella appena descritta è la sintesi dei propositi presenti e futuri di Muammar Gheddafi, il colonnello libico che da mesi ha contribuito a mettere a fuoco e fiamme il paese che governa da quasi quarantadue anni il paese nordafricano. All’epoca prese il potere con un colpo di Stato ai danni del Re Idris, negli ultimi mesi rischia di perderlo a causa delle rivolte interne e agli attacchi militari sotto l’egida della Nato. Iniziò tutto come la conseguenza del vento di libertà e ribellione che ha attraversato Tunisia ed Egitto, ma man mano si è tramutato nell’azione guidata dai governi occidentali. Missioni di pace o di guerra, fate voi.
Figli e nipoti – In un messaggio audio diffuso alla nazione, il rais ha così commentato l’attualità: “Resisteremo e la battaglia proseguirà fino nell’aldilà, finché voi non sarete spacciati. Ma noi non saremo finiti“.
Gheddafi, poi, ha assicurato che non verranno presi accordi con gli Alleati, specialmente dopo che questi ultimi si sono macchiati di colpe irreparabili, come quella di aver ucciso civili: “Non ci saranno più accordi fra di noi dopo che avete ucciso i nostri bambini e i nostri nipoti. Noi siamo con le spalle al muro. Voi potete fare marcia indietro. Noi non abbiamo paura. Cerchiamo di restare in vita o di metterci in salvo”.
Il monito di Frattini – Nella giornata di ieri, il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva lanciato un appello affinché si sospendano immediatamente i bombardamenti per permettere l’intervento delle organizzazioni umanitarie con l’obiettivo di prestare i dovuti soccorsi alla popolazione, specialmente in quelle zone della Libia che da mesi sono asserragliate tra raid militari Nato e le operazioni delle forze fedeli a Gheddafi.
Simone Olivelli