Intercettazioni, Berlusconi: Siamo un paese incivile. E’ emergenza, legge entro agosto

Roma –La maggioranza torna sul tema delle intercettazioni, in particolare sulla pubblicazione sui mezzi di informazioni delle indagini degli inquirenti.
Berlusconi:Siamo un paese incivile”.

Berlusconi e le intercettazioni – La maggioranza vuole un ddl sulle intercettazioni da approvare entro l’estate, che riparta dal testo approvato al Senato e fermo alla Camera da quasi un anno.
Per Berlusconi si tratta di una necessità affinchè l’Italia possa essere considerata un “paese civile”.
Secondo Berlusconi infatti, l’inciviltà del nostro paese non è da ricercarsi nelle cricche, negli amministratori del paese indagati, nei rappresentanti dei cittadini condannati, e nelle numerosissime indagini delle Procure sui nostri politici, ma è da ricercarsi nella libertà di parlare a telefono.
Berlusconi lo ha detto nella conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo: “Non è civile un paese in cui non c’è più la garanzia dell’inviolabilità di ciò che si dice al telefono”. Per Berlusconi “non è più vita quella di alzare il telefono e non poter parlare liberamente con il rischio che queste telefonate siano intercettate e di vederle apparire sulla stampa anche se non hanno nessun, nessun risvolto penale. credo che su questo tutti non possano che concordare”.

Il Pdl va avanti senza la Lega – Il Pdl vuole una legge, dice Franco Frattini da “approvare entro agosto”. Legge sulla quale il ministro degli Esteri auspica l’intesa, “sarebbe un bell’esempio se tutte le forze politiche si mettessero insieme d’accordo e la approvassero con urgenza, perché bisogna far sì che queste vicende non si ripetano più. Una buona legge è necessaria nell’interesse di tutti”. Non si sa se in quel “tutti” rientrano anche i cittadini.
Anche Angelino Alfano è d’accordo sui provvedimenti da prendere in caso di pubblicazione delle intercettazioni non rilevanti ai fini delle indagini.
La Lega non ha ancora descritto una strada ufficiale, dopo Pontida la base leghista si sarebbe aspettato forse qualcosa di più per i cittadini di un ddl sulla pubblicazione delle intercettazioni di politici indagati.

L’opposizione – Dall’opposizione arrivano i primi no: Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, dice no al “bavaglio per la stampa e critica un provvedimento che favorisce solo la Casta, i mafiosi ed i criminali. Siamo sconcertati di fronte a tanta arrogante irresponsabilità”. Mentre Giovandomenico Lepore, Procuratore di Napoli, chiede “indignazione per i contenuti delle intercettazioni e non per la loro diffusione, linea che delegittima i magistrati”.

Matteo Oliviero