Riccardo Bianchi, prima di diventare il carnefice di Ilaria e Gianluca Palummieri, è stato loro amico. Di lei anche il fidanzato. Una storia un po’ travagliata, fatta di tiri e molla, come capita a tanti altri ventenni. Sui loro rispettivi profili virtuali sul social network Facebook, numerosi sono le citazioni e le dediche reciproche: scherzi, nonsense o dediche musicali, Riccardo conosceva bene le due vittime. Con loro aveva condiviso anche la scuola.
Eppure qualcosa è scattato nella testa del ventunenne che nel giro di poche ore si è trasformato in un pluriomicida capace prima di uccidere con circa venti coltellate l’amico e poi di andare a casa della ex fidanzata e seviziarla, non prima di averle confessato quanto compiuto in precedenza. Riccardo Bianchi ha detto agli inquirenti di avere abusato di Ilaria e poi di averla uccisa.
Non solo, quindi, un gioco erotico finito male ma una furia omicida priva di una logica, un po’ come i link che i tre si rinviavano sulle pagine di Facebook.
Movente – Stando a quanto raccontato dal giovane, non ci sarebbe al momento un preciso movente all’origine del duplice asssassino: Bianchi avrebbe detto di non sapere bene perché ha deciso di massacrare i fratelli Palummieri.
Questo particolare, qualora non lo fosse già di suo, contribuisce a rendere ancora più inquietante quanto accaduto nella notte tra giovedì e venerdì a Milano.
Il ventunenne, inoltre, si sarebbe liberato del corpo del ragazzo soltanto dopo averne ucciso la sorella: preso un lenzuolo da casa della giovane, Bianchi l’avrebbe utilizzato per avvolgervi il corpo di Gianluca prima di abbandonarlo a Rho.
Inquirenti dubbiosi – Dagli ambienti investigativi pochi commenti. La storia raccontata da Riccardo Bianchi dovrà essere appurata con i dovuti rilevamenti scientifici: per il momento emerge soltanto l’orrore e lo sgomento. La follia che avrebbe colto l’omicida appare talmente assurda da costringere gli inquirenti a non avanzare ipotesi sulla dinamica dell’accaduto.
Nel mondo virtuale, dei tre protagonisti di questa vicenda rimangono le ripetute risate, gli sfottò e le parole inneggianti alla voglia di vivere.
Nella foto: Riccardo Bianchi, autore dei due omicidi.
S. O.