Le parti sociali sono pronte a siglare al più presto un accordo per fissare nuove regole sulla rappresentanza sindacale e l’esigibilità dei contratti.
Ad annunciarlo i leader di Cgil, Cisl, Uil e la numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine di un lungo incontro svoltosi venerdì 24 giugno. L’intesa, che sancirebbe un ritorno all’unità fra le tre confederazioni dopo gli accordi separati degli ultimi anni e gli scioperi che hanno visto la Cgil sfilare da sola, potrebbe essere sottoscritta già martedì prossimo, giorno in cui le parti sociali hanno fissato una nuova riunione.
Nessuna pregiudiziale. “La discussione di oggi è stata molto costruttiva, non c’è stata nessuna pregiudiziale specifica da parte di nessuno, l’obiettivo è quello di trovare un accordo interconfederale con tutti i sindacati sulla rappresentanza e l’esigibilità dei contratti”, ha riferito Emma Marcegaglia ai giornalisti. Annunciando il nuovo incontro di martedì, la Marcegaglia ha aggiunto che “se sarà possibile” si firmerà l’intesa già il quello stesso giorno.
Per Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, “ci sono le premesse per arrivare brevemente a un accordo ritrovando la sintonia necessaria” fra i sindacati. Sulla stessa linea Susanna Camusso, leader della Cgil, per la quale “quella di oggi è stata una buona discussione che ci ha permesso di ragionare sulla possibilità di un accordo”.
Nuove regole. La necessità di fissare nuove regole su rappresentanza ed esigibilità dei contratti si è resa necessaria dopo gli accordi separati cui si è assistito nell’ultimo anno, come quelli per gli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori, contro i quali i metalmeccanici della Cgil hanno potuto presentare ricorso in Tribunale per l’esclusione della Fiom dalla rappresentatività aziendale. Immediata la minaccia della Fiat di uscire da Confindustria se non avrà ulteriori garanzie sulla possibilità di rendere applicabili in toto i contratti siglati dalla maggioranza del sindacato, senza rischiare scioperi o ricorsi presso i magistrati.
Sulla rappresentanza, infatti, si sta cercando un modo di riconoscere sia il peso degli iscritti ai sindacati, e come certificarlo, sia quello dei lavoratori che votano per eleggere le Rsu.
M.N.