Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, interpellato da La Stampa, ha scattato la sua istantanea sull’esecutivo, provato (a suo dire) da fortissimi dissidi intestini. “Esistono due governi – ha osservato Letta – il governo Berlusconi e il governo Tremonti che fino ad ora hanno coesistito”. Una coabitazione che, secondo il democratico, è destinata a fallire e a segnare l’epilogo del premier. “Berlusconi si comporta come se avesse davanti a sé altri 17 anni – ha spiegato Letta – Ora basta”. E sui presunti giri di valzer di Antonio Di Pietro, apparentemente interessato a conquistare la fiducia degli elettori delusi dal Cavaliere: “Siamo molto più credibili noi – ha tagliato corto il vice di Bersani – di quanto possa esserlo lui”.
Premier e ministro incompatibili – “L’appello al dialogo del presidente del Consiglio pare privo di qualunque credibilità. E d’altra parte lo scontro tra il sottosegretario Crosetto e il ministro Tremonti è la dimostrazione che la maggioranza non ha più la coesione necessaria per andare avanti”. Il numero due del Pd, Enrico Letta, non ha dubbi: il governo Berlusconi sta attraversando una fase difficile, destinata a culminare nella parabola discendente del premier. “Ogni giorno che passa – ha continuato Letta in un’intervista a La Stampa – l’incompatibilità tra Berlusconi e Tremonti emerge sempre di più. Esistono due governi: il governo Berlusconi e il governo Tremonti che fino ad ora hanno coesistito, ma che da giovedì in poi (giorno dell’annunciata manovra economica in Parlamento, ndr) non saranno più in grado di farlo”.
Time over – Per il vicesegretario dei democratici, insomma, l’apertura ostentata dal presidente del Consiglio nei confronti dell’opposizione sarebbe solo un estremo (e poco convinto) tentativo di dialogo lanciato a tempo ormai scaduto. “Le cose non fatte in 3 anni – ha spiegato il vice di Pier Luigi Bersani – non si realizzano ora che siamo all’ultimo giro. In una situazione resa precaria proprio dalla mancanza di decisioni, Berlusconi si comporta come se avesse davanti a sé altri 17 anni. Ora basta”. E sull’importante appuntamento parlamentare di giovedì: “Vediamo se il governo si presenta solo con le forbici – ha detto Letta jr – oppure se è in grado di mettere in campo una strategia per il rilancio del Paese”.
L’affondo su Di Pietro – Caustico anche il commento sul leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, impegnato (è l’opinione di Enrico Letta) a intrecciare inedite intese. A esplicita domanda del giornalista, che gli ha chiesto se pensa che l’ex togato possa conquistare i favori dell’elettorato di destra deluso da Silvio Berlusconi: “Rispetto agli elettori delusi – ha notato il dirigente del Pd – siamo molto più credibili noi di quanto possa esserlo lui. Oramai esiste un asse Berlusconi-Bossi-Di Pietro che punta sulla resistenza del premier. Lo chiamerei l’asse dell’arrocco’. Il Pd, il Terzo Polo e, forse, Maroni – ha concluso Enrico Letta – scommettono su uno scenario senza Berlusconi e i fatti ci stanno dando ragione”.
Maria Saporito