MotoGP, il giudizio dell’università chiamata Assen

MotoGP, l’università di Assen – La recente modifica del tracciato ha fatto perdere un po’ di fascino e storia che la pista di Assen gelosamente custodiva dopo una miriadi di anni ed epoche vissute solo ed esclusivamente su due ruote. Eppure anche nel 2011 il termine “università del motomondiale” ci calza a pennello, perfetta frase che racchiude quanto visto nell’ultimo appuntamento più discusso che intenso. Basti vedere il nome del vincitore, Ben Spies, l’americano arrivato nella classe regina da campione e tristemente ridimensionato sino ad una inattesa svolta. Il peso nell’essere in un team ufficiale che svanisce tra le curve olandesi, la voglia di rivalsa e quel polso mai perduto. E’ successo ad Assen è certamente non è un caso.

I piloti Honda – Così come non è un caso il secondo e terzo posto di Stoner e Dovizioso. L’australiano oramai divenuto un pilota maturo e conscio in grado di dosare con giudizio furia e lucidità, miscela che gli sta consegnando pian piano il secondo iride con tutti i meriti del caso. L’italiano veloce ed umile, ma poi arrendevole e ancora una volta un gradino sotto, anche visivamente, rispetto ai suoi compagni di marca. Tra cui Simoncelli, la sua ennsima possibilità di puntare in alto, molto più alto. Ma questa pista è in grado di mostrare a tutti la debolezza, che per lui si tramuta in una esagerata propensione agli errori perfetti per infiammare sia l’odio spagnolo che le taglienti parole del campione del mondo in carica. La classifica iridata dà la mazzata finale con un bottino di punti troppo misero in correlazione alla velocità. Urge soluzione e/o cambiamento.

Rossi indietro – Cosa che invece Ducati e Rossi tentano sempre, ad ogni sessione del Gp, con i risultati sadicamente fermi, uguali tra loro nonostante tutto intorno sia diverso dall’ultima volta. Valentino venerdì dice che questa mille depotenziata è sua, poi in qualifica interpreta la parte dell’inguardabile e in gara strappa un quarto posto figlio di fortuna ma soprattutto abilità e precisione. Vale lotta, si impegna ma il rapporto con Ducati non decolla e i tifosi oramai non sognano più. Tanto è successo nella lontata Assen, il primo disegno con tanto di ricalco in grado di inquadrare la situazione, capire come sarà questa stagione 2011. Solo all’università trovi per davvero le tue capacità e limiti, presentandoti sempre più completo ad ogni esame che passa. Mentre il Mugello chiama a raccolta.

Riccardo Cangini