Basket, Nba: niente accordo, sarà lockout

Nba, sarà lockout – L’incubo è realtà, servito allo scoccare della mezzanotte quando, però, tutti già se lo aspettavano: cala (momentaneamente) il sipario sulla Nba. L’accordo tra proprietari e giocatori non si è raggiunto. Ma su cosa si lavorava per trovare l’intesa? Sul nuovo contratto collettivo, con cui i proprietari vogliono diminuire le spese, abbassando la percentuale dei profitti da riversare nelle tasche dei cestisti, irrigidendo i limiti del salary cup e rendendo i contratti pluriennali meno lunghi e meno garantiti. Richieste non accettate dall’associazione dei giocatori che è rimasta ferma sulle proprie posizioni (eccezion fatta per delle minime limature sulla richiesta della percentuale profitti). Insomma, l’accordo era ben lungi dall’essere trovato e, al dodicesimo rintocco di questa notte, lo spettro della serrata è diventato realtà.

Giocatori in Europa? Difficile – Il sogno degli appassionati europei di vedere i beniamini del basket a stelle e strisce difficilmente si realizzerà: la Fiba, infatti, ha garantito a David Stern (il “capo” della Nba) che solo i giocatori senza un valido contratto potranno approdare in campionati europei, ma anche sudamericani o asiatici. In linea teorica, quindi, solo i “free agent” (svincolati) potranno attraversare l’oceano e accasarsi nel Vecchio Continente. Per tutti gli altri giocatori, nonostante interpetazioni legali molto argute ed interessanti da parte di avvocati e procuratori dei giocatori, la possibilità di migrare in Europa è altamente improbabile, a meno che non salti per intero la stagione 2011-12 e, allora, anche la Federazione Internazionale darebbe il consenso allo spostamento.
Per tutta la durata del lockout, i giocatori sotto contratto non avranno, però, accesso alle strutture delle franchigie e non potranno avere alcun tipo di contatto con i coach.

Non è la primaL’ultima serrata in Nba risale al 1998-99: in quella stagione il campionato partì a febbraio e la regular season durò solamente 50 partite.
E non solo l’Nba chiude i battenti: anche in Nfl si è in tempi di lockout. Gli sportivi statunitensi, volenti o nolenti, se ne faranno una ragione: dovranno rinunciare a due degli sport più seguiti.

Edoardo Cozza