Strauss Kahn torna libero. Colpo di scena nella vicenda di presunto abuso sessuale da parte dell’ex direttore del FMI, Dominique Strauss Kahn, accusato di aver stuprato una cameriera dell’albergo Sofitel il 14 maggio scorso. Le immagini dell’allora primo avversario di Sarkozy alle prossime presidenziali francesi finito in manette avevano fatto il giro del mondo in poche ore. Lo scandalo di dimensioni planetarie era poi stato alimentato da voci provenienti in gran parte dalla Francia, prima fra tutte quella di Marine le Pen, leader del Front National, che aveva definito la “fragilità sessuale” di Strauss Kahn un “segreto di Pulcinella”. L’impianto accusatorio starebbe però ora per crollare completamente, secondo quanto riportato dal New York Times.
Niente cauzione, né passaporto. Il giudice ha deciso per la scarcerazione, revocando anche gli arresti domiciliari ai quali l’ex Direttore FMI era stato sottoposto. La Corte non ha nemmeno fissato una cauzione ( sarebbe stata inoltre restituita quella da un milione di dollari), ma ha imposto a Strauss-Kahn l’obbligo di rimanere negli Stati Uniti. il 18 luglio si terrà una nuova udienza, ma le ombre che nel maggio scorso hanno oscurato l’immagine di uno degli uomini più influenti del pianeta pare ora si stiano spostando proprio sulla sua accusatrice, la cameriera del Sofitel, che, scrive l’NYT, “avrebbe mentito fin dall’inizio”.
Telefonate e versamenti sospetti. Secondo l’autorevole quotidiano USA, la cameriera avrebbe avuto diversi contatti telefonici con un uomo arrestato per droga, al quale avrebbe chiesto quali fossero i vantaggi di un processo di quel tipo. La telefonata sarebbe stata registrata. Sarebbero inoltre spuntati alcuni versamenti sul conto dell’accusatrice, per un ammontare totale di circa 100.000 dollari, versamenti provenienti da vari stati USA. Il caso comunque, come ha precisato la Corte, rimane aperto, anche se le accuse a carico di Strauss-Kahn sono state decisamente ridimensionate. E ora c’è anche chi azzarda un ritorno alla candidatura come Presidente della Repubblica Francese, nel caso in cui l’impianto accusatorio venisse completamente smontato, trasformando il presunto carnefice in una vittima. In Francia poi le voci su un presunto complotto ai danni di DSK stanno prendendo sempre più piede: la dirigente del partito socialista Michèle Sabban si è stupita di come queste notizie siano uscite il giorno dopo l’elezione di Christine Lagarde (che appartiene all’UMP, movimento popolare francese di centro-destra) a neo-direttrice del FMI e precisa: “questi elementi erano certamente noti da tempo (i dubbi sulla cameriera, NDA) e confermano che l’idea di una macchinazione diventa plausibile”.
A.S: