Acclamazione Alfano: le reazioni delle opposizioni

La plebiscitaria elezione di Angelino Alfano a capo della segreteria politica del Pdl ha ieri suscitato le immancabili reazioni dei protagonisti della politica nazionale. E se i colleghi della maggioranza si sono unanimemente stretti intorno al ministro (prossimo dimissionario), tributandogli congratulazioni e scroscianti applausi, diversi sono stati i commenti formulati dalle opposizioni. Dall’ironia di Pier Luigi Bersani al neo-moderatismo di Antonio Di Pietro, l’elezione di Angelino Alfano ha dato vita alla solita “girandola” di dichiarazioni.

L’ironia di Bersani – Tra i primi ad essere interpellati sulla fresca “incoronazione” di Angelino Alfano avvenuta ieri nel corso del Consiglio nazionale del Pdl, il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. Il segretario, in maniche di camicia, non ha rinunciato a ricorrere all’ironia: “Ma è il segretario del partito – ha chiesto – o è il segretario del presidente del partito?”. E sulla elezione per proclamazione: “Io – ha commentato Bersani – ho fatto più fatica a diventare segretario generale”. Dichiarazioni a caldo, alle quali il numero uno del Pd ha voluto poi aggiungere gli auguri di buon lavoro inviati in serata: “Faccio i miei auguri ad Alfano – ha detto Bersani – ma non conosco al mondo un partito che elegge il segretario con un applauso“.

Il fair play di Tonino – Diversa la reazione del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che – obbediente alla linea “neo-moderata” ultimamente adottata – ha dato prova di grande fair play politico. “Non ho condiviso nè condivido nulla dell’attività politica e ministeriale dell’onorevole Angelino Alfano – ha scritto in una nota l’ex togato – Ma egli oggi (ieri per chi legge, ndr), piaccia o non piaccia, ha assunto, per decisione unanime degli organi a ciò preposti, formalmente, politicamente e giuridicamente la direzione di un partito italiano presente in Parlamento e tutelato dalla Costituzione. Siamo in democrazia – ha concluso Di Pietro – e di ciò va preso atto e dato rispetto”.

Casini apre al neo segretario? – Quanto al leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, il suo commento all’acclamazione del Guardasigilli è stato in perfetto stile “centrista”: “Auguriamo buon lavoro ad Alfano – ha detto – sperando che dia un contributo serio a un corretto rapporto tra partiti di maggioranza e opposizione in un momento di grande difficoltà per l’Italia”. Parole con le quali l’ex presidente della Camera sembra voler ostentare una qualche disponibilità a un dialogo nuovo e più costruttivo con l’altra metà dell’emiciclo. O forse no.

Gli affondi dei finiani – Ma per conoscere le reazioni più piccate all’investitura del ministro in scadenza, bisogna curiosare tra le dichiarazioni dei finiani. “Il Guardasigilli Angelino Alfano è solo il ventriloquo di Berlusconi – ha affondato Fabio Granata – e il suo richiamo ai valori risulta involontariamente esilarante, vista la platea e i comportamenti. Vedere l’onorevole Alfonso Papa partecipare all’ovazione su regole e sanzioni fotografa e sintetizza il nuovo corso”. Caustico anche il commento di Italo Bocchino, che neanche nel giorno dell’ufficializzazione della separazione dalla moglie, Gabriella Buontempo, ha rinunciato a fornire il suo personale contributo all’eterno match tra Pdl e Fli: “Se Alfano davvero crede che Berlusconi debba essere il candidato premier alle prossime elezioni – ha dichiarato il vice di Fini – possiamo già dire con certezza che nessuna convergenza sarà possibile”.

Maria Saporito