Rinvenute nell’Archivio di Stato di Milano quattro pergamene inedite riferite al pittore Andrea Mantegna e alla sua famiglia. Autore della scoperta, l’insigne studioso Lionello Puppi, professore emerito di storia dell’arte moderna e di metodologia della ricerca storico-artistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che racconta il ritrovamento nel volume “Andrea Mantegna – Impronta del genio” (Olschki editore) . Con molta probabilità si tratta di tracce del perduto archivio privato dell’artista rinascimentale, autore del ciclo di affreschi della Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio a Mantova. «La forma della redazione non lascia dubbi intorno alla loro provenienza da un archivio privato, familiare, mentre gli interessi patrimoniali che riguardano Andrea Mantegna e i suoi eredi inducono al sospetto che l’archivio in questione possa essere stato quello della famiglia Mantegna, anzi, proprio l’archivio personale di Andrea Mantegna», ha affermato il professor Puppi.
Alcuni documenti ritrovati nell’Archivio di Stato di Milano appaiono, infatti, elencati tra le carte di “iura et actiones” dell’inventario post-mortem di Ludovico Mantegna (1510), autorizzando l’ipotesi secondo la quale anche gli altri due fogli inediti provengano dallo stesso fondo familiare. Una pergamena, datata 5 ottobre 1501, è una delle ultime attestazioni della residenza di Mantegna nella casa di contrada Unicorno, prima della permuta di quest’ultima, il 2 gennaio 1502, con l’abitazione del Mercato a Mantova. Con quest’atto notarile l’artista concedeva in locazione per nove anni tre appezzamenti di terra, uno dei quali comprensivo di una casa, ad un canone di trenta ducati aurei l’anno. Il secondo documento del 2 gennaio 1503 si riferisce all’atto di permuta con cui il 10 gennaio 1502 Francesco Gonzaga aveva ottenuto la casa di Mantegna nella contrada dell’Unicorno, in cambio della casa del Mercato, dai frati eremitani di Sant’Agnese. Con la terza pergamena del 15 dicembre 1517 gli eredi del pittore trasferivano ed assegnavano a Domenico de Matteis, cappellano della chiesa di Sant’Andrea e massaro del collegio dei canonici, il dominio diretto su tre appezzamenti di terra in affitto da Pietro arciere di Gonzaga, al canone annuo di cinque ducati. Il quarto atto notarile, infine, è un’assegnazione di una dote di ben 600 ducati per il matrimonio del figlio Ludovico Mantegna con Libera Montagna.
Valentina De Simone