Sono quattro gli agenti di polizia che risultano iscritti nel registro degli indagati per la morte di Michele Ferrulli, l’uomo di 51 anni deceduto a Milano nel corso della notte tra giovedì e venerdì scorso.
I quattro poliziotti sono sospettati di aver abusato del loro ruolo e nello specifico di aver pestato la vittima, in seguito a un fermo ritenuto indispensabile perché il Ferrulli, in compagnia di altri due persone di nazionalità rumena, stava ascoltando musica ad alto volume accanto a un furgone, in un orario non consono agli schiamazzi. Le forze dell’ordine, infatti, erano state chiamate da un residente che si era lamentato per il troppo rumore.
Giunti sul posto, però, l’uomo si sarebbe opposto al controllo e anzi avrebbe reagito agli agenti che sarebbero stati costretti a immobilizzarlo. Diversa la versione esposta dai familiari di Ferrulli che denunciano un pestaggio: a testimoniare quanto accaduto ci sarebbe anche un video registrato con il cellulare da un passante.
Vicequestore: Siamo sereni – A commentare i quattro avvisi di garanzia è stato oggi il vicequestore vicario di Milano Nino Fabiano che ha dichiarato: “Vogliamo incontrare i parenti della vittima perché di fronte a un morto la nostra coscienza ce lo impone. Ci dispiace moltissimo e lo diciamo con la serenità di chi fa bene il proprio mestiere. Gli agenti hanno fatto l’intervento di fronte a una persona che ha tenuto un atteggiamento aggressivo nei loro confronti. Sono stati costretti a intervenire. E il comportamento dei poliziotti è stato in linea con le procedure”.
Fabiano, poi, ha dichiarato che la polizia collaborerà a fondo affinché venga fatta luce su una vicenda che rischia comunque di riportare nell’occhio del ciclone le forze di polizia, dopo la morte di Stefano Cucchi: “Siamo sereni, abbiamo la massima fiducia nei confronti della magistratura e diamo la nostra collaborazione perché vogliamo che emerga la verità“.
S. O.