La firma c’è, ma la benedizione del Capo dello Stato no. Giorgio Napolitano ha ieri approvato il decreto legge proposto giovedì dal governo per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania, ma senza tradire alcuna soddisfazione. Anzi: “Il testo approvato dal Consiglio dei ministri – ha fatto sapere attraverso una nota il presidente della Repubblica – non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo”. Da qui l’auspicio ad adottare ulteriori misure, da concertare con le amministrazioni locali. Le parole dell’inquilino del Quirinale hanno fatto il paio con quelle del cardinale Crescenzio Sepe, che ha ieri espresso “delusione e amarezza” per una “Napoli ancora umiliata nella sua dignità”.
La bocciatura di Napolitano – Assolutamente insufficiente: è questo, in sintesi, il severo giudizio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul decreto legge approvato giovedì scorso in Cdm per risolvere il problema dei rifiuti in Campania. Il provvedimento, che è stato comunque firmato dal capo dello Stato, ha così incassato l’ennesima bocciatura. “Il testo approvato dal Consiglio dei ministri – si legge nella nota diramata ieri dal Quirinale – non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo“. Da qui l’appello al governo perché “adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l’effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme – ha precisato Napolitano – con le autorità locali della Campania“.
L’amarezza del cardinale – Come dire: si può fare di più. Anzi, si deve. E a ingrossare il coro dei delusi dal provvedimento messo a fuoco dal governo è stato ieri anche il cardinale Crescenzo Sepe. “Voglio esprimere delusione e amarezza – ha detto il porporato – per una Napoli ancora umiliata e tradita nella sua dignità, nelle sue attese e soprattutto nei suoi diritti. Basta con misure che non risolvono. Basta con gli attendismi. Basta anche con le distinzioni e gli scambi di accuse che, in questo momento – ha evidenziato il religioso – servono solo ad allontanare la soluzione. La triste vicenda dei rifiuti di Napoli è questione morale per tutti – ha concluso Sepe – prima ancora di essere responsabilità di alcuni o di una comunità”.
Maria Saporito