A pochi giorni dall’approvazione della manovra economica e dal voto contrario al decreto legge sui rifiuti in Campania, il Carroccio torna a far sentire la sua voce. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ha stasera dato fiato ad alcune caustiche considerazioni, gettando le basi per nuove infiammate discussioni all’interno della maggioranza. “O portiamo a casa i risultati – ha tagliato corto Calderoli – o ce ne andiamo e lasciamo Berlusconi ai suoi divertimenti”.
I leghisti e le scatole che girano – “Non è che le cose vadano tutte così bene. Con le ultime elezioni e i referendum un po’ le balle sono girate. Ma ancora di più mi ha fatto girare le scatole vedere le facce lunghe dei legisti”. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, non usa giri di parole. Intervenuto questa sera a un’iniziativa della Lega a Mondovì, il big del Carroccio ha rinverdito il ricordo della delusione per gli ultimi risultati elettorali, percepiti dalla dirigenza del partito come significativi campanelli d’allarme. “Non l’ha detto il medico che uno debba fare per forza il sindaco o l’assessore – ha continuato il ministro – La Lega è nata per cambiare le cose, non per amministrare: ora, se uno schiaffone ce lo ricorda, ben venga”.
Il premier e il fattore C – “Non sono preoccupato – ha subito aggiunto Calderoli riferendosi ai recenti “scivoloni” – Non ho paure se i voti della Lega vanno su o giù. Nel 2001 siamo crollati, ora siamo sopra al 10%. Per me è già un sogno ma non serve a niente se non riusciamo a cambiare questo maledetto Paese”. Da qui l’inclemente conclusione: “O portiamo a casa i risultati – ha spiegato il responsabile per la Semplificazione – o ce ne andiamo e lasciamo Berlusconi ai suoi divertimenti”. Non solo: secondo il leghista, buona parte dei “fallimenti” del governo è da ricondurre alla “cattiva stella” del Cavaliere. “Stare al governo è difficile – ha ripreso Calderoli – ma con Berlusconi lo è un po’ di più perché il fattore C, cioè il culo, Berlusconi non ce l’ha”.
La sfiga del Cavaliere – E per dare maggiore forza alla sua tesi, il ministro ha snocciolato una lunga lista di “disgrazie” in cui il premier sarebbe irrimediabilmente incappato: “Nel 2001 ci sono state le Torri Gemelle e il terrorismo internazionale – ha ricordato – ora c’è la crisi economica in tutto il mondo. E poi il terremoto in Abruzzo, i rifiuti a Napoli. Ogni volta che Berlusconi va al governo si scatenano le sette piaghe del Signore. Poi – ha proseguito l’esponente del Carroccio – ci si è messo anche Fini che ha dato di matto e ha deciso di tradire. E dal luglio dello scorso anno non ha funzionato più niente perché i numeri in Parlamento non c’erano più. Io tante cose di Berlusconi non le condivido, ma il nostro 10,8% se stiamo da soli può diventare anche il 15%, però con il 15% – ha ammesso Calderoli – non governi”.
Maria Saporito