Santanchè: Viva Angelino, ma Berlusconi è insostituibile

Il sottosegretario Daniela Santanchè è felicissima: il consiglio nazionale del Pdl, che ha appena incoronato Angelino Alfano nuovo segretario del partito, ha segnato un momento importantissimo, destinato a mandare in soffitta le antiche incomprensioni e a rimarcare una certezza che la pidiellina considera granitica: “Silvio Berlusconi conta più di prima”. E infatti: “Angelino è un ragazzo intelligente – ha spiegato a Il Fatto Quotidiano la pasdaran del premier – ma Berlusconi è insostituibile“. E sul leader dei democratici, Pier Luigi Bersani, che ha molto ironizzato sulla nomina per acclamazione del Guardasigilli a guida del Pdl: “Se fossi in lui – ha affondato la Santanchè – mi preoccuperei di altro”.

Come prima, più di prima – “Berlusconi conta come prima più di prima”. Il sottosegretario Daniela Santanchè non ha dubbi: la fresca nomina di Angelino Alfano a capo della segreteria politica del Pdl non intaccherà in alcun modo la leadership del presidente del Consiglio. Anzi: “Abbiamo nominato un segretario – ha spiegato la Santanchè a Il Fatto Quotidiano – perché il partito aveva bisogno di riprendere smalto intorno a lui (il premier, ndr)”. Una rivoluzione copernicana non da poco.

Berlusconi insostituibile – “Angelino è assolutamente leale – ha continuato la pidiellina nel suo ragionamento – E’ un ragazzo intelligente, un grande oratore. Ma è chiaro, e lo sa anche lui che Berlusconi è insostituibile“. E sulla politica economica sostenuta da Giulio Tremonti, che ha causato più di un mal di pancia tra i colleghi di governo e di partito: “Il rigore è giustissimo – ha osservato la Santanchè – Ma noi abbiamo pagato perché non siamo riusciti ad aiutare le famiglie, gli imprenditori, gli artigiani, quelli che ci avevano votato. Se dire rigore significa sacrificare lo sviluppo…”.

Quel poveretto di Bersani – Quanto all’ironia ostentata dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che – alla notizia della nomina per acclamazione di Alfano – ha definito il Guardasigilli il segretario del premier (e non del partito): “Se fossi Bersani – ha risposto piccata il sottosegretario – mi preoccuperei di quelli che raccattano tangenti nel suo partito. Bersani, dicendo queste cose, si rivela un poveretto. E’ commissariato da Vendola, teleguidato da D’Alema e minacciato da Di Pietro. Sarà pure segretario – ha rincarato la Santanchè – ma, poveretto, non ha deciso nemmeno un candidato sindaco e ogni giorno mettono dentro uno del Pd”.

Maria Saporito